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Lettera di Gesù a te: dalla mia croce alla tua solitudine

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Oleada Joven - pubblicato il 10/01/17
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A te che non sempre credi che io sia al tuo fianco, che mi guardi e non mi vedi e a volte perdi la speranza di incontrarmiScrivo dalla mia croce alla tua solitudine. A te che tante volte mi hai guardato senza vedermi e mi hai sentito senza ascoltarmi. A te che tante volte hai promesso di seguirmi da vicino e, senza sapere perché, ti sei allontanato dalle orme che ho lasciato nel mondo perché non ti perdessi.

A te che non sempre credi che io sia al tuo fianco, che mi cerchi senza trovarmi e a volte perdi la speranza di incontrarmi. A te che a volte pensi che io sia solo un ricordo e non capisci che sono vivo.

Io sono l’inizio e la fine; sono la via perché tu non ti perda, la verità perché tu non sbagli e la vita perché tu non muoia. Il mio tema preferito è l’amore, che è stato la mia ragione per vivere e per morire.

Sono stato libero fino alla fine; ho avuto un ideale chiaro e l’ho difeso con il mio sangue per salvarti. Sono stato maestro e servitore, sono sensibile all’amicizia e aspetto da tanto tempo la tua.

Nessuno come me conosce la tua anima, i tuoi pensieri, il tuo cammino, e so molto bene quanto sia grande il tuo valore. So che a volte la tua vita sembra povera agli occhi del mondo, ma so anche che hai tanto da dare, e sono certo che nel tuo cuore ci sia un tesoro nascosto: conosciti e allora riserverai un posto per me.

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Se sapessi da quanto tempo busso alla porta del tuo cuore e non ricevo risposta! A volte soffro quando mi ignori e mi condanni, come Pilato. Soffro anche quando mi rinneghi, come Pietro, e quando mi tradisci, come Giuda.

Oggi ti chiedo di unirti al mio dolore, di prendere su di te la tua piccola croce insieme alla mia. Ti chiedo pazienza con i nemici, amore per il conuige, responsabilità nei confronti dei figli, tolleranza con gli anziani, comprensione con i fratelli, compassione verso chi soffre, servizio nei confronti di tutti, come io ho vissuto e ho insegnato.

Non vorrei vederti egoista, ribelle, pessimista. Vorrei che la tua vita fosse allegra, sempre giovane e cristiana. Ogni volta che ti scoraggi, cercami e mi troverai. Ogni volta che ti senti stanco, parla con me, raccontami i tuoi problemi.

Ogni volta che pensi di non servire a nulla non deprimerti, non ritenerti inferiore, non dimenticare che avrò bisogno della tua piccolezza per entrare nell’anima del tuo prossimo.

Ogni volta che ti sentirai solo non dimenticare che sono con te. Non stancarti di chiedermi, io non mi stancherò di darti. Non stancarti di seguirmi, io non mi stancherò di accompagnarti.

Non ti lascerò mai solo.

[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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