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Papa Francesco: conosciamo, adoriamo e seguiamo Gesù, è l’unico Salvatore

Pope Francis leads a Holy Mass, October 09, 2016

© Antoine Mekary / ALETEIA

Pope Francis leads a mass For the Marian Jubilee in Saint Peter's Square at the Vatican on October 09, 2016. © Antoine Mekary / ALETEIA

Radio Vaticana - pubblicato il 09/01/17

Così il Pontefice durante l'omelia a Santa Marta

Dopo il Natale, inizia un nuovo tempo liturgico, il tempo ordinario: ma al centro della vita cristiana – osserva il Papa – c’è sempre Gesù, la prima e l’ultima Parola del Padre, “il Signore dell’universo”, il “Salvatore del mondo. Non ce n’è un altro, è l’unico”:

E’ questo il centro della nostra vita: Gesù Cristo. Gesù Cristo che si manifesta, si fa vedere e noi siamo invitati a conoscerlo, a riconoscerlo, nella vita, nelle tante circostanze della vita, riconoscere Gesù, conoscere Gesù: ‘Ma io, padre, conosco la vita di quel santo, di quella santa o anche le apparizioni di quello di là e di là…’. Questo è bene, i santi sono i santi, sono grandi! Le apparizioni non tutte sono vere, eh! I santi sono importanti ma il centro è Gesù Cristo: senza Gesù Cristo non ci sono i santi! E qui la domanda: il centro della mia vita è Gesù Cristo? qual è il mio rapporto con Gesù Cristo?”.

Ci sono tre compiti – afferma il Papa – “per assicurarci che Gesù è al centro della nostra vita”: ilprimo compito è conoscere Gesù per riconoscerlo. Al suo tempo, tanti non lo hanno riconosciuto: “i dottori della legge, i sommi sacerdoti, gli scribi, i sadducei, alcuni farisei”. Anzi, “l’hanno perseguitato, l’hanno ucciso”. Occorre domandarsi: “A me interessa conoscere Gesù? O forse interessa più la telenovela o le chiacchiere o le ambizioni o conoscere la vita degli altri?”. “Per conoscere Gesù – spiega Papa Francesco – c’è la preghiera, lo Spirito Santo”, ma c’è anche il Vangelo, che è da portare sempre con sé per leggerne un passo tutti i giorni: “E’ l’unico modo di conoscere Gesù”. Poi “è lo Spirito Santo a fare il lavoro dopo. Questo è il seme. Chi fa germogliare e crescere il seme è lo Spirito Santo”. Il secondo compito è adorare Gesù. Non solo chiedergli cose e ringraziarlo. Il Papa pensa a due modi di adorare Gesù: “la preghiera di adorazione in silenzio” e “poi togliere dal nostro cuore le altre cose che adoriamo, che ci interessano di più. No, solo Dio”. “Le altre cose servono servono se io sono capace di adorare solo Dio”:

“C’è una piccola preghiera che noi preghiamo, il Gloria: ‘Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo’, ma tante volte la diciamo come pappagalli. Ma questa preghiera è adorazione! ‘Gloria’: io adoro il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Adorare, con piccole preghiere col silenzio davanti alla grandezza di Dio, adorare Gesù e dire: ‘Tu sei l’unico, tu sei il principio e la fine e con te voglio rimanere tutta la vita, tutta l’eternità. Tu sei l’unico’. E cacciare via le cose che mi impediscono di adorare Gesù”.

Il terzo compito è seguire Gesù – sottolinea il Papa – come dice il Vangelo odierno in cui il Signore chiama i primi discepoli. Significa mettere Gesù al centro della nostra vita:

“E’ semplice la vita cristiana, è molto semplice ma abbiamo bisogno della grazia dello Spirito Santo perché svegli in noi questa voglia di conoscere Gesù, di adorare Gesù e di seguire Gesù. E per questo abbiamo chiesto all’inizio nell’orazione Colletta al Signore di conoscere cosa dobbiamo fare, di avere la forza di farlo. Che nella semplicità di ogni giorno – perché per ogni giorno per essere cristiani non sono necessarie cose strane, cose difficili, cose superflue, no, è semplice – il Signore ci dia la grazia di conoscere Gesù, di adorare Gesù e di seguire Gesù”.

QUI L’ARTICOLO ORIGINALE

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