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Vuoi migliorare come persona? Porta pazienza

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© Svetlana Larina

padre Carlos Padilla - pubblicato il 02/01/17

Cambiare di colpo non funziona

A volte cerco di abbandonarmi nelle mani di Dio in tutti gli aspetti della mia vita. Di confidare nel fatto che il suo cammino sia quello che desidero davvero, anche se non lo desidero. Fare tutto “di botto”. Essere perfetto.

Pretendo di essere libero in tutti gli ambiti della mia vita. Voglio abbracciare tutto nel mio proposito di maturare nel mio amore una volta per tutte. E visto che non ci riesco mai, perché non posso, perché sono debole, desisto.

E allora non mi sembra tanto positivo cambiare di colpo. E non faccio nulla. Se non posso fare tutto, meglio non far nulla. A volte pretendo una santa indifferenza che mi è impossibile. Voglio che niente a questo mondo mi tolga la pace.

Non voglio turbarmi al pensiero di perdere un figlio. Di fronte a una malattia mortale. E non voglio che sia motivo di angoscia. Non voglio soffrire temendo di perdere tutto ciò che ho. Ma è impossibile.

Davanti al presepe, in ginocchio, imploro una pace impossibile. Una libertà sognata. Ma non mi tolgo dalla testa la paura di perdere, di non avere, che questo sia l’ultimo Natale di una persona cara.

Oggi voglio quella libertà interiore come un dono, come un miracolo. Forse devo andare più lentamente e non cercare l’impossibile “di botto”: meglio pensare a quei campi della mia vita in cui posso educare la mia libertà in aspetti più accessibili. Non inizio con le cose più grandi, meglio soffermarmi su quelle piccole.

Cosa mi fa soffrire senza che sia davvero così importante? Forse ho delle dipendenze che mi tolgono la pace e mi rendono schiavo. Dipendenze malate e disordinate. Forse sono legato a progetti irrilevanti.

Dove ho posto le mie priorità? Cosa curo nella mia vita come se fosse davvero importante anche se in realtà non lo è? Posso iniziare da lì. Medito su quelle immaturità che mi fanno turbare senza che ce ne sia una vera ragione.


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Diceva papa Francesco: “Dio aspetta qualcosa da te, Dio vuole qualcosa da te, Dio aspetta te. Dio viene a rompere le nostre chiusure, viene ad aprire le porte delle nostre vite, delle nostre visioni, dei nostri sguardi. Dio viene ad aprire tutto ciò che ti chiude”. Nasce per spezzare le mie barriere, per liberarmi.

So che se inizio dal poco forse Dio potrà darmi la grazia in altri ambiti della mia vita più rilevanti. Se pretendo di ottenere tutto subito mi frustrerò e non andrò avanti nella mia lotta.

Vorrei avere un’anima grande, essere magnanimo nella mia dedizione, come diceva padre Josef Kentenich: “Le cose ci rendono interiormente liberi quando le facciamo per generosità, quando la motivazione che ci spinge non è in primo luogo il mero dovere o il puro atteggiamento di evitare il peccato. Minore è il ruolo che svolge il peccato come minaccia e pericolo nel cammino della mia vita, più libero e generoso sarò interiormente”.

Un’anima grande nelle cose piccole. Voglio che ciò che mi motiva sia sempre l’amore. Libero per amore nei confronti di Dio. Libero per amore nei confronti degli uomini. Libero da quei legami disordinati che mi impediscono di amare di più. Con più libertà, con più generosità.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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