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Aiuto! So che il mio mangiare compulsivo non può essere gradito a Dio!

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Katrina Fernandez - pubblicato il 02/01/17

“Mi sento come se fosse la croce più grande che mi è stata data nella vita, e non vorrei prenderla su di me...”

Cara Katrina,

lotto da tutta la vita con il mangiare in modo compulsivo. Dopo anni di diete, perdita e riacquisto di peso, terapie sotto ricovero o meno e preghiera, in estate mi sono sottoposta a un intervento bariatrico, ma il mio modo di mangiare è ancora fuori controllo ed è ancora difficile perdere peso. Mi sono sottoposta all’intervento solo per motivi di salute – devo ammettere che a 54 anni sono finalmente in pace con me stessa e con il mio aspetto, e non voglio perdere peso per l’importanza della cosa in sé. Se è bello sentirsi in pace con se stessi, questo in qualche modo rende la lotta per perdere peso ancora più difficile.

Detto questo, so che le mie abitudini alimentari non sono gradite al Signore. Come posso mangiare per fargli cosa gradita? Soprattutto quando non mi sento motivata, nemmeno dalla salute. La mia situazione sanitaria per ora è sotto controllo grazie ai farmaci, ma so che a lungo termine dovrò ancora perdere peso.

Mi sento come se fosse la croce più grande che mi è stata data nella vita, e non vorrei prenderla su di me. Gradirei davvero un tuo consiglio. Grazie,

“Anna”


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Cara Anna,

Nel corso della mia vita anch’io ho lottato contro il peso, e come te penso ormai di aver fatto pace con il mio aspetto fisico. Sospetto che, come accade a me, anche tu possa confondere l’accettazione del corpo con l’apatia.

Quando ero in “pace”, il mio atteggiamento era più del tipo “Beh, sono così, ed è più facile accettarlo che fare altrimenti”. Ho smesso di curarmene e ho semplicemente rinunciato, che non è la stessa cosa di stare in pace. La tua mancanza di motivazione mi fa pensare che potrebbe essere anche il tuo caso. Non puoi dire di aver trovato la pace e poi ammettere di sapere che le tue abitudini sono compulsive e spiritualmente paralizzanti.

Non so quale sia il tuo rapporto con il cibo, ma il mio suggerimento è di parlare con il tuo medico, che può indicarti un terapeuta che possa diagnosticare se il tuo mangiare in modo compulsivo è una dipendenza dal cibo o il sintomo di un problema più generale. Conosco due persone che si sono sottoposte a interventi per perdere peso, e una di loro ha ammesso che l’intervento aveva affrontato solo la questione del peso, ma non la causa di fondo del prendere peso – che può essere genetica, una condizione medica non diagnosticata o una questione psicologica. Esprimere le tue preoccupazioni al medico è il primo passo da compiere.

La salute fisica dovrebbe essere trattata come la nostra vita e il nostro benessere a livello spirituale. Entrambe dovrebbero essere affrontate quotidianamente per far sì che aumentino e migliorino. So che a Dio non importa se siamo magri o grassi, ma gli importa se abusiamo di noi stessi. Si preoccupa anche se i nostri comportamenti e le nostre abitudini ci impediscono di far fronte alle nostre responsabilità. Non lo hai detto, ma se hai una famiglia hai il dovere di essere più sana possibile per i tuoi cari, come io ho il dovere di cercare di non mangiare a più non posso perché ho un figlio e una madre malata, entrambi dipendenti da me.

Tutti noi abbiamo delle croci da portare, ma quella dell’obesità e della gola è evidente. Indossiamo letteralmente la nostra croce come eccesso di peso da mostrare a tutti. Già solo per questo motivo le questioni relative al peso e alle compulsioni nei confronti del cibo sono croci particolarmente difficili. Spesso devo ricordarmi che più è grande la croce, maggiore è la possibilità di crescere in santità. È una situazione difficile, ma dà una ricompensa unica.


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Non credo che tu non sia disposta a sopportare questa croce. Se fosse così non cercheresti consigli e non ammetteresti che vuoi fare cosa gradita a Dio. Mi sembra che tu abbia bisogno di un Simone di Cirene che venga da te e ti tolga il peso dalle spalle per un po’. Il tuo Simone può essere trovato nei gruppi di sostegno, nelle comunità online, nella tua famiglia o nella tua migliore amica, nel tuo medico o in un consulente, e soprattutto nella preghiera e nell’adorazione. Offri tutto questo al Signore.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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