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A volte siamo troppo impegnati per notare ciò che ha fatto Dio

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Padre Dan Daly, S.J. - pubblicato il 29/12/16

Simeone ci ricorda che la nascita di Gesù cambia ogni cosa

Simeone era impaziente. Molti anni prima, Dio aveva promesso al mondo un salvatore, e lui aspettava trepidamente la Sua venuta. Il suo popolo aveva bisogno del Messia. La sua gente era diventata scoraggiata, divisa e confusa. Aveva bisogno di qualcuno che l’unisse, che la guidasse lungo la retta via, che la esortasse ad essere più generosa e gentile. Simeone sperava ardentemente che venisse un leader saggio e potente che avrebbe unito il popolo e l’avrebbe portato più vicino a Dio. Simeone voleva che Dio mandasse il Messia immediatamente, ma sapeva che Lui avrebbe agito secondo il Suo orologio.

In un sereno giorno d’inverno, Simeone fece la sua consueta visita al tempio. Si unì ad un gruppo di anziani al solito posto, vicino ai portici orientali. Il gruppo si vedeva regolarmente da molti anni per discutere tutto il giorno dei problemi della società, suggerendo le varie soluzioni che avrebbero attuato se fossero stati al potere.

Dopo essersi gustato un animata discussione, Simeone salutò tutti e si ritirò nella sua panchina preferita, all’ombra e con una grandiosa vista sul cortile principale. Spesso andava lì per osservare la folla che era nel tempio, prendendo nota di tutti i volti nuovi. Conosceva quasi tutti gli habitué del tempio. Iniziava addirittura a riconoscere anche molti degli ospiti che venivano da altre città.

Verso la fine della mattinata, intorno a mezzogiorno, Simeone notò un forestiero che aveva già visto in qualche altra occasione. Gli abiti grezzi che indossava e la sua corporatura robusta facevano pensare ad un lavoratore che veniva dalla campagna. Simeone vide che l’uomo era accompagnato da sua moglie e da un bambino. Simeone guardò il piccolo, tra le braccia della mamma, negli occhi; in quel momento tutto il rumore del tempio sembrò scemare. Sentì riecheggiare le parole “La tua attesa è finita”. Simeone sapeva, in qualche modo, che il suo salvatore era arrivato.


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Anche la nostra attesa è finita. Il nostro Messia è venuto. In questa stagione natalizia ricordiamo Simeone e pensiamo ai motivi per cui era in attesa. Il mondo ha ancora disperatamente bisogno di un salvatore che porti amore, riconciliazione e pace, e che ci mostri come vivere. Simeone sapeva che noi, per conto nostro, siamo alquanto incapaci di arrivare a Dio. Ma lui aveva fiducia nel fatto che il promesso salvatore avrebbe guidato il mondo nella giusta direzione. Anno dopo anno, Simeone aspettava, nel tempio, l’arrivo del salvatore, sapendo che avrebbe fatto la differenza nel mondo.

La maggior parte delle persone che quel giorno erano nel tempio non si resero conto che il mondo era diventato diverso rispetto a prima. Erano troppo impegnati a condurre le proprie vite, ignari dell’opera che Dio stava compiendo proprio in mezzo a loro. A siamo troppo occupati da capire da soli ciò che Lui sta compiendo; e abbiamo quindi bisogno di trascorrere del tempo con Simeone e ricordarci ancora una volta che, in quel Natale di 2000 anni fa, il mondo cambiò per sempre, e da allora non fu mai più lo stesso.

[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

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