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14 pietre miliari divertenti e significative per il matrimonio

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Michela Ravasio | Getty Images

Antonia van der Meer - For Her - pubblicato il 12/12/16

Che stiate per raggiungere il primo anno, i 25 o i 50 anni insieme… dovreste sempre puntare a questi anniversari!

Alcune coppie segnano la lunghezza del proprio matrimonio con anniversari di carta, di legno, d’argento o d’oro. Tutti modi significativi, creativi e belli per riconoscere il tempo passato insieme. Ma chi tra noi è sposato da molto tempo sa che ci sono altre pietre miliari del matrimonio che, seppur meno celebrate, potrebbero avere persino più importanza!

Sei mesi

Il traguardo del “reggimi la testa”. Molto probabilmente l’avete raggiunto già prima di esservi scambiati le promesse di matrimonio. Ma dubito abbiate vissuto sei mesi insieme senza passare per nessun virus intestinale o intossicazione! La vita è caotica. E forse lo diventerà ancora di più. Aver visto la parte più imbarazzante dell’altra persona può aiutare ad essere rilassati quando, in futuro, sopraggiungeranno momenti ancor più “fastidiosi” (per usare un eufemismo). Per intenderci, cose come la nausea mattutina, un pannolino sporco che “esplode ovunque”, la varicella trasmessa dai bambini o la fase di recupero dopo un intervento di sostituzione dell’anca (ma si spera che quest’ultima cosa arrivi ben più tardi).

La cosa importante è che – per quanto ci si possa sentire sporchi o puzzolenti – adesso c’è qualcuno su cui contare.

Un anno

Tradizionalmente questo anniversario viene considerato “di carta”. Ma io lo considero l’anniversario “della carta igienica”, perché non c’è dono più grande del sostituire un rotolo terminato… senza doverlo chiedere al coniuge né farlo da solo. Ad un anno si impara che il punto non è portare a casa un mazzo di fiori, ma assicurarsi che ci sia latte in frigo e detersivo accanto alla lavatrice. Dopo un anno ci si renderà conto che le piccole cose (persino le cose piccolissime, come ad esempio rimettere il tappo al dentifricio) possono in realtà essere dei grandi gesti che finiscono col mantenere forte il matrimonio.

Cinque anni

La pietra miliare del “siamo stati invasi dagli alieni”. Una mattina ci si sveglia per scoprire che i coniugi sono separati da uno o due corpi dormienti, uno dei quali ha il piede appoggiato sulla faccia della mamma. E da qualche parte, in quel marasma, potrebbe esserci anche un cagnolino peloso. E che dire di quella sensazione di caldo/umido che si diffonde sotto alla schiena? Beh, stare da soli (asciutti e ben riposati) è decisamente sopravvalutato.

Sette anni

Il traguardo dell'”è inutile continuare a segnare il punteggio”. Ti renderai conto che, piaccia o meno, alcune mansioni noiose spetteranno sempre a te (come inserire una trapunta extra large nel suo copri-piumone). Ma siamo sinceri, anche l’altra persona ha a che fare con dei compiti che spettano solo a lui: arrampicarsi sul tetto per controllare la grondaia dopo una tempesta, oppure intrappolare il topolino che scorrazza in cucina. Certo, all’inizio pensavate che avreste diviso ogni compito in modo uniforme e che avreste fatto insieme ogni lavoro… ma alla fine vi siete resi conto che sarebbe stato più comodo far svolgere ad ognuno la propria mansione. E in fin dei conti una trapunta pulita è sicuramente più profumata di un topo morto, quindi va bene così.


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10 anni

La pietra miliare dell’avere “più figli che mani”. O forse è solo un’impressione. Sai soltanto che è arrivato l’esercito. Il vostro territorio è invaso. State perdendo ogni battaglia. Avete un bisogno disperato di rinforzi. E tu e tuo marito siete felicemente in inferiorità numerica… anche se doveste avere solo un figlio.

12 anni

Tradizionalmente si parla di “nozze di seta” o “nozze di perle”… ma spesso il dodicesimo anniversario dovrebbe essere associato all’infinita quantità di panni da lavare e di bollette da pagare. È il traguardo de “la pazienza è sovrana”. Avete presente quelle cose così noiose che fate entrambi? Bene, dovrete continuare a farle. E quelle cose che tu pensavi di poter cambiare in lui? Neanche a pensarci. E invece quelle cose che lui avrebbe voluto cambiare in te? Nei tuoi sogni, bello! Vi rendete conto che ognuno di voi è inequivocabilmente ciò che è. E ve lo fate andare bene. Accettare la realtà è piacevole. E voi vi amate sempre di più.

15 anni

È la fase de “i ragazzi sanno più di quello che sappiamo noi”. Vi trovate a chiedere loro come si accende la TV o perché l’artista Weeknd si scriva senza una “e”. Non ne avete la più pallida idea. Non sapete più neanche ciò che dovreste sapere. I vostri figli adolescenti ve lo ricordano spesso, gridando indignati: “Non sapete niente!” prima di andarsene in camera propria. Vi guardate tra di voi e sospirate. Almeno state attraversando questo periodo insieme. È piacevole avere un complice per superare le giornate ‘no’ dei vostri figli o i voti negativi presi a scuola.

20 anni

Il traguardo de “ci sono ancora delle sorprese”. Siete ufficialmente stati insieme abbastanza da conoscere a memoria pregi e difetti dell’altra persona. Non c’è niente di cui sorprendersi… oppure sì? Ad esempio, quando preparo melanzane per cena, resto sempre sorpresa che a mio marito piacciono. O forse le odia? Non riesco mai a ricordarlo. Nel frattempo lui continua a comprarmi cose di colore marrone per Natale (guanti marroni, portafogli marrone) perché pensa che io ami il marrone… ma non ricordo mi sia mai piaciuto questo colore! E vado a cambiarli per dei guanti rossi, o dei portafogli rosa. La cosa lo confonde… ma va bene così, possiamo continuare a sorprenderci l’un l’altro in questo modo!


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25 anni

La fase dei “grandi regali”. Fino a questo punto, per il nostro anniversario, mi accontentavo di un biglietto d’auguri carino e di una cena fuori (o forse di una cena a casa). Ma 25 anni di matrimonio… sembrano richiedere qualcosa di più sostanzioso. Bisogna alzare la posta in gioco! Chiedere di più! Forse dei baci, degli abbracci, del tempo da soli per una conversazioni ininterrotta (però niente battibecchi sulle bollette del riscaldamento). A venticinque anni di matrimonio ci si rende conto che questi momenti tranquilli di affetto e calore sono dei veri e propri doni.

30 anni

La pietra miliare del “siamo stati insieme più di quanto non lo siamo stati”. Potrebbe essere strana la sensazione di sapere che la propria vita è stata intrecciata con quella di un’altra persona per tutto questo tempo. Siete come due viti cresciute insieme così a lungo da essere diventate un’unica pianta. Potrebbe insorgere un istante di crisi d’identità e di riflessione filosofica. Chi sono? Sono ancora un “io” distinto? Ma poi c’è da buttare la spazzatura, fare la spesa per la cena e andare a ritirare il bucato… quindi tutte queste domande cadono nel dimenticatoio. Ed è un bene, perché due teste sono davvero meglio di una.

35 anni

Quando ti rendi conto che “non serve fare a gara con i Jones”. Tutti i tuoi amici di Facebook (o di qualsiasi impero dei social media avrà la meglio nell’indurre gelosie nel tuo futuro) si stanno divertendo un mondo, celebrano gli anniversari in luoghi esotici, si guardano l’un l’altra sognando ad occhi aperti, dichiarano pubblicamente (e stucchevolmente) di aver rinnovato la propria devozione. Perché voi non vi state divertendo nello stesso modo? Perché la vita dei vostri amici sembra migliore della vostra?

E poi ti ricordi di conoscere la verità: un buon matrimonio è tale se le cose buone avvengono in privato. Come disse una volta il comico Henny Youngman, “il segreto di un matrimonio felice rimane un segreto” (ad ogni modo, il 35esimo anniversario è tradizionalmente definito “di corallo”. Nota futura per mio marito: io prenderò il mio tra i fondali delle Antille francesi, grazie. Non vedo l’ora di postare su Facebook una foto dai Caraibi!)

40 anni

Questo è il traguardo del “se volessi, il vestito del matrimonio mi potrebbe stare ancora bene. Ma non voglio”. Diciamo che i propri standard si “rilassano” (proprio come i pantaloni che indossate). La buona notizia è che non si chiamano più “stretch pants”, ma “pantaloni da yoga” o “street tights”. Suona molto più fine. Questo per convincerti che indossi pantaloni comodi perché sono alla moda. Non c’entra niente il fatto che tu abbia preso un paio di chili per ogni anno di matrimonio. E comunque, se godete entrambi di buona salute, non dovete dimostrare niente a nessuno.


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45 anni

L’anniversario del “Cosaaaaa?”. Raggiunto questo traguardo, uno dei due non sente più come prima. Ma non fa nulla, perché lei sa comunque cosa lui stia per dire. E lui già conosce la sua risposta. A volte serve solo un cenno, un gesto o uno sguardo… ed è stato detto tutto. Eppure si adatta a tutte le occasioni il ritornello: “Non so cosa stai dicendo. Non ti sento!”

50 anni e più

L’anniversario dei “migliori amici”. Ne avete passate di tutti i colori. Avete vissuto giorni meravigliosi e giorni tremendi, eppure avete ancora voglia di raccontarvi l’un l’altra le vostre giornate. Quando arrivate a questo traguardo, dunque, brindate al vostro amore e alla vostra amicizia speciale. Essere migliori amici è un buon punto di arrivo, perché, in fondo… non è proprio da lì che siete partiti?

[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

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