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Come incoraggiare la vocazione religiosa di un figlio?

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Catholic Link - pubblicato il 09/12/16
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8 dritte fondamentaliDopo eventi come la Giornata Mondiale della Gioventù o una canonizzazione di un giovane santo, le vocazioni alla vita consacrata spuntano come funghi dopo la pioggia.

È logico. Questi eventi sono davvero toccanti e risvegliano in molti giovani la voglia di fare qualcosa per Gesù, per la Chiesa o per imitare i santi della loro età. Molti giovani esprimono ai genitori il loro desiderio di diventare sacerdoti o religiosi e i genitori non sanno cosa fare di fronte a questa manifestazione repentina di fede, che spesso confondono con un entusiasmo passeggero.

I miei figli sono ancora piccoli e nessuno di loro ha parlato di una vocazione alla vita consacrata, per cui non sarei qualificato a scrivere questo articolo, ma dei 65 nipoti dei miei genitori 9 sono religiosi, e nella famiglia di mia moglie e nella mia abbiamo un buon numero di cugini e nipoti di secondo grado consacrati. Per questo ho chiesto ai loro genitori quali sono stati i loro timori principali e qual è stato il risultato del passare degli anni sulla vocazione dei figli. Ecco cosa mi hanno detto:

1. Rallegratevi, pieni di Grazia!

©Adobestock.com

Anche se all’inizio si può rimanere stupiti, la vocazione di un figlio è profondamente meravigliosa. Dio li ritiene degni di essere genitori di altri Cristo, di spose di Cristo o di consacrati! Per la generosità della risposta Dio ha previsto moltissime grazie, sia per il figlio che per voi genitori. Avevate sognato di avere dei nipoti? Ora avrete infiniti nipoti per l’eternità! Esprimete ai vostri figli la vostra gioia, pregate e offrite una Messa in rendimento di grazie. I vostri figli sappiano che i loro genitori sono generosi come loro.

2. Non abbiate paura!

©Roman Catholic Archdiocese of Boston/Flickr

Questa frase viene ripetuta centinaia di volte nelle Sacre Scritture. Perché si dovrebbe aver paura? Se Dio chiede qualcosa, dà sempre le grazie necessarie per rispondere! Se siamo docili alla Grazia di Dio non c’è nulla da temere. “Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla. […] Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male” (Salmo 23). Noi genitori ci spaventiamo quando i figli hanno sogni grandi, ma è perché abbiamo smesso di sognare in grande. Hanno grandi aspirazioni e il Signore vuole dare loro tutta la forza e le grazie necessarie per raggiungere questi grandi sogni! Quando gli apostoli non avevano potuto pescare, Nostro Signore dice loro: Duc in altum! (Prendete il largo). A noi possono sembrare sogni utopici o irraggiungibili, ma… nulla è impossibile a Dio!

3. Indagate (senza tono inquisitorio)

©Roman Catholic Archdiocese of Boston/Flickr

Appena ha ricevuto l’annuncio dell’angelo relativo al fatto che Dio aveva altri progetti per Lei, la Madonna ha chiesto come fosse possibile. Non dubitava che i progetti del Signore siano sempre migliori dei nostri, ma aveva bisogno di conoscere i dettagli. In questa tappa della vocazione incipiente dei vostri figli, avete il diritto di sapere come e dove li chiama il Signore. Forse i giovani non lo hanno del tutto chiaro e degli esercizi spirituali li possono aiutare a discernere nella preghiera profonda i dettagli specifici della loro vocazione: contemplativo o attivo? Sacerdote o laico consacrato? Religiosa o consacrata? In quale congregazione? Da questo discernimento iniziale dipenderà molto la perseveranza, per cui bisogna aiutarli, lasciando che siano loro a prendere le decisioni.

4. Non credetevi i giudici della vocazione di vostro figlio

©Iglesia en Valladolid/Flickr

Non siete chiamati a mettere alla prova la vocazione di vostro figlio. Vostro figlio non vi appartiene, Dio ve lo ha dato e se Dio lo chiama a destini altissimi impedirlo o proibirlo non porterà a niente di buono. Qui entra in ballo la profezia di Gamaliele: “Se infatti questa teoria o questa attività è di origine umana, verrà distrutta; ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio!” (Atti 5, 39). Se la chiamata proviene da Dio, Egli darà le grazie necessarie a vostro figlio
o a vostra figlia, e da queste grazie deriveranno grandi beni per tutti. Se non proviene da Dio, ma da un’illusione o da un entusiasmo passeggero, se ne renderà conto.

5. Non cercate di forzare nulla…

©D Wright/Flickr

Come nel caso del punto precedente, se viene da Dio viene da Dio, ma se non è così non c’è nulla che si possa fare per forzare il figlio a seguire una vocazione che non è la sua, e forse gli si può arrecare un grande danno. Molti genitori restano delusi se i figli che hanno aderito alla vita religiosa poi la abbandonano perché scoprono che non è la loro vocazione. Se si è trattato di un entusiasmo passeggero e sono stati uno o due anni in una casa di formazione, sicuramente quegli anni erano ciò di cui aveva bisogno per maturare certi aspetti della loro personalità e della loro fede! Dio è saggio e non ha rivali in generosità! Da quel paio d’anni (che si presumono perduti), Dio saprà trarre enormi grazie.

6. … ma pregate perché Dio susciti la vocazione nei vostri figli

©Iglesia en Valladolid/Flickr

A Lu Monferrato nel 1881, su iniziativa delle madri di famiglia e sotto la direzione di padre Alessandro Canora, iniziarono a pregare perché Dio suscitasse tra i figli molte vocazioni religiose e sacerdotali. Il risultato fu sorprendente: in un paese di qualche migliaio di abitanti sorsero 323 vocazioni sacerdotali e religiose! Quando Nostro Signore ha detto “molti sono chiamati, ma pochi eletti” (Mt 22, 14) forse si riferiva a questo. Come fa Dio a suscitare vocazioni se non le chiediamo? Preghiamo quindi il padrone della messe perché invii molti operai alla sua messe… nella nostra famiglia!

7. Preparatevi a vederli felice. Molto felici

 

Una delle mie sorelle mi ha detto: “Noi genitori vogliamo la felicità dei nostri figli. Vederli felici mi dà la tranquillità del fatto che sono stati davvero chiamati da Dio e che hanno risposto con tutta l’anima a questa chiamata”. Ha due figlie religiose che brillano per pietà e allegria, tanto che i loro nomi da religiose sono “Maria del miracolo di Amsterdam” e “Maria Madre dell’allegria”. I figli partono verso destinazioni lontanissime, verso missioni difficili, e non c’è modo umano di togliere loro il sorriso dal volto! L’allegria è sempre la conferma di questa vocazione genuina!

8. E preparatevi ad essere anche voi molto, molto felici!

L’ho già detto: nessuno batte Dio in generosità! Per la risposta generosa alla grazia della vocazione, Dio ha preparato un rosario di grazie per i genitori generosi. Una zia di mia moglie ha tre figli tutti religiosi, uno dei quali missionario in Tanzania. I suoi figli sono tanto lontani e lei è sola. La vita dei figli religiosi non sarà esente da croci, per loro e per i loro genitori, ma le gioie e le soddisfazioni sono immensamente più grandi delle pene e delle croci. Avrete un figlio che pregherà per voi tutti i giorni della sua vita!

Ci lamentiamo sempre della mancanza di vocazioni. Se avessimo la fede di un granello di senape e fossimo generosi come vogliono esserlo i nostri figli, abbonderebbero le vocazioni religiose e sacerdotali. Dobbiamo saper corrispondere alla grazia con gioia e senza timori, perché “quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano” (1 Cor 2,9).

 

QUI L’ARTICOLO ORIGINALE

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]