Il sogno nel cassetto? Portare i giovani sulle vette del TrentinoA Mocenigo, tre anni fa, ha inaugurato il campeggio dei «Rangers», l’associazione di volontariato giovanile da lui fondata a Genova. Un luogo dove ospitare famiglie in difficoltà che non possono permettersi una vacanza, ma anche per i ragazzi che con il suo esempio lavorano silenziosamente nella carità e nella misericordia (L’Adige.it, 30 novembre).
L’ “IRRIDUCIBILE” PADRE MODESTO
In questi giorni padre Modesto Paris, nativo di Mione di Rumo, ordinato 30 anni fa da Papa Paolo Giovanni II, da allora all’opera a Genova, Torino, Spoleto, con puntate in Camerun e Filippine, è alla ribalta nazionale. Il settimanale Panorama (24 novembre) gli ha dedicato nell’ultimo numero quattro pagine di reportage, annoverandolo tra gli «Irriducibili». Padre Modesto non ha smesso la sua opera, sebbene sia gravemente malato di Sla (Sclerosi laterale amiotrofica), malattia degenerativa che lo costringe su una sedia a rotelle, e gli ha tolto la parola e la possibilità di nutrirsi da solo.
IN DIRETTA SU FACEBOOK
Da qualche tempo, il parroco vive nel Santuario della Madonnetta di Genova. Per le incombenze della giornata si affida a Mamadou, un giovane profugo senegalese che ha accolto anni fa e che adesso è il suo interprete, la sua guida e il suo sostegno un po’ come nel film «Quasi amici».
Per il resto padre Paris è un ciclone: scrive su Facebook e dice messa con l’ausilio di un computer a sintesi vocale che può comandare con il tocco delle dita o anche con il movimento degli occhi. Così ogni domenica celebra le funzioni in diretta Facebook e i suoi fedeli lo seguono sul tablet: si confronta con la sue gente, i suoi fedeli, i ragazzi che affollano ogni sua presenza alla sede dei Rangers.
L’AQUILONE IN STANZA
Raccontava sulle colonne de L’Adige: «Ovunque io abbia operato ho sostenuto la nascita di realtà associative, prima alla Madonnetta, poi a Sestri dove quasi 20 anni fa è stata costituita una associazione giovanile ed avviato un “campo famiglie”». Secondo di sei figli di un falegname, la voglia di fare per Padre Modesto è sempre stata tanta. Spiega a Panorama: «Ero sempre in azione, anche troppo, mi dimenticavo persino di dormire. Ora la malattia mi ha imposto di rallentare, forse è un bene». Il suo motto, nonostante la Sla, è «Solo con il vento contrario l’aquilone vola». E nella sua stanza tiene un aquilone per ricordarsene.
SI AFFIDA A DIO
Padre Modesto ha un sogno: «È sempre lo stesso, fin da quando mi hanno ordinato sacerdote: portare giovani e adulti in cordata sulle vette del mio Trentino. È un sogno che voglio non finisca mai. Per questo abbiamo costruito la “casa sogno” che ospita ogni anno 500 giovani. Ma io vorrei che ne ospitasse mille».
E sulla porta della sua stanza si è fatto incidere una frase in cui si affida al Padre: «Il Signore supera di una spanna ogni nostra aspettativa».