MARIA: DA MADRE DI GESÙ A MADRE DI TUTTI GLI UOMINI
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
È il venerdì Santo: sotto la croce sono rimaste solo le donne e Giovanni, il discepolo prediletto. Gli altri “suoi” sono fuggiti tutti, temendo di fare la stessa fine del Maestro. Prima della sua morte Gesù lascia al mondo la più grande eredità, affidando Giovanni a Maria la consegna come Madre di tutti gli uomini. “Sotto quella croce, la maternità di Maria si allarga fino ad abbracciare ogni uomo e ogni donna di tutti i tempi e luoghi”.
Maria diventa pertanto Madre di tutti gli uomini nel momento del dolore, a significare che Ella, pur essendo sempre vicina ad ognuno di noi, lo è in particolare quando siamo nella sofferenza e quando attraversiamo la prova più grande.
«La sofferenza di questa madre trafitta dal dolore più grande che qualcuno possa provare, cioè la morte di un figlio, l’abilita a comprendere ogni singolo frammento dell’umana sofferenza. La rende credibile davanti a quei perché senza risposta che gettano nella disperazione molti di noi. È Madre perché ci ha partoriti con doglie dolorose sotto la croce del nostro Fratello maggiore. Ella soffre, ma da quella sofferenza nasce la Chiesa, nasciamo noi, nasce ogni tentativo di essere felici. E Giovanni è lì accanto a Lei, e aspetta assieme ad Ella la fine di questo parto, i tre giorni più lunghi della storia».

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