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10 splendide parole per sollevare il vostro spirito e forse cambiare argomento

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Manet - PD

Margaret Rose Realy, OBL. OSB. - pubblicato il 23/11/16

Quando la conversazione prende una brutta piega, condividere questi bei termini potrebbe aiutare!

Siamo appena usciti da una lunga stagione politica piena di termini brutti e gridati e con solo un’infarinatura delle parole che dovrebbero elevare il nostro spirito. In questi mesi ho cercato intenzionalmente belle parole che trasmettessero gentilezza e mi aiutassero a gettarmi alle spalle il fastidio che provavo.

Ecco alcune delle mie parole preferite che mi hanno aiutato a tranquillizzare la mia mente ansiosa.

Evanescenza: scomparire lentamente; svanire; uscire gradualmente dal campo visivo. L’immagine associata in genere a questa parola sono le nuvole, soprattutto quelle mattutine, che rivelano i colori di un’alba e diminuiscono man mano che si intensifica la luce del giorno. Nel mio cuore c’è un senso di evanescenza quando l’intuizione – e l’illuminazione – dissipa qualsiasi cosa stia bloccando la carità.

Pullulare: emettere germogli o boccioli; esistere in abbondanza. Amo il modo in cui questa parola abbraccia l’essenza della vita vegetale. La natura non si limita a dare vita a una nuova realtà, ma lo fa in una pienezza ciclica. Spesso preghiamo e lavoriamo per diffondere l’amore di Cristo, e per farlo in un modo graduale, gentile e fruttuoso. Una bella immagine per l’evangelizzazione costante.

Liquefazione: sciogliersi. A certe specie di funghi accade una cosa affascinante: una volta che si sono pienamente sviluppati, usano i propri enzimi per disfarsi e liquefarsi per permettere alle loro spore – al loro seme, se volete – di svilupparsi. È una sorta di autosacrificio per favorire una nuova crescita. Vi suona familiare? Sì, è morire a se stessi – Giovanni 3, 30 dice qualcosa della chiamata a “liquefarci” nella nostra vita con Cristo.

Rombo: il rumore basso del tuono; il suono dell’attività sismica. A questo suono i nostri sensi si svegliano con un timore ansioso. Qualcosa di potente e possibilmente minaccioso si sta avvicinando a noi. Potremmo chiederci se la minaccia di una tempesta o i pericoli di un terremoto busseranno mai alla nostra porta. L’onda del suono ci ricorda la nostra fragilità e la grandezza di Dio, e la comparsa con un rombo dello Spirito Santo mentre gli apostoli erano chiusi nella sala superiore.

Fulgido: che brilla, radioso. Lucciole e meduse – e poche altre specie – contengono nel loro corpo elementi che li rendono bioluminosi. Creano luce! La mia preghiera nelle settimane a venire è che più persone tra noi mostrino una fede fulgida che crea luce perché gli altri possano vederla.

Celestiale: beato, delizioso. I Campi Elisi della mitologia erano il luogo beato dei defunti; un luogo di felicità perfetta. Molte delle persone che ci circondano lottano nella loro vita, e nelle circostanze attuali hanno difficoltà a trovare la felicità. Alcune sono pieni di paure esacerbate dagli eventi recenti. Spero che insieme possiamo incoraggiarci a vicenda nella convinzione che parte di questa realtà possa essere raggiunta già da questa parte del cielo.

Estuario: la foce o la parte inferiore di un fiume, dove questo incontra il mare. Quando ho iniziato a cercare un rapporto con il sacro, sono rimasta affascinata da tutto il simbolismo di un estuario quando ne ho visto uno per la prima volta. Prima l’ho sentito, un piccolo torrente che scorreva rapidamente mentre si gettava nell’Oceano Pacifico. Ora sembra ovvio che, indipendentemente da quanto sia esiguo il flusso, possiamo essere estuari che integrano l’oceano della misericordia.

Apogeo: la più grande distanza da qualcosa. L’entusiasmo per la recente superluna, al suo perigeo (il massimo avvicinamento) alla terra, ha meravigliato il mondo. Seduta nel mio cortile, avvolta accuratamente in una coperta calda, anch’io mi sono meravigliata per Sorella Luna e i cicli della fede. Se sto ruotando intorno a Gesù, quando mi trovo all’apogeo della sfiducia?

Trasparente: permettere il massimo passaggio della luce. Un amico della chiesa è un terapeuta di salute mentale. Una domenica ho condiviso con lui la mia soddisfazione per aver lavato le finestre prima dell’inverno. Ha replicato che ci sono poche cose che deliziano un terapeuta più di quando un cliente dice di tirato via le tende o di aver pulito le finestre; si sono aperti, di modo che la guarigione possa avvicinarsi. Mi è piaciuta l’immagine dell’apertura a un aumento di luce, il modo in cui si riferisce alla riconciliazione – uno stato trasparente dell’anima.

Nastico: potreste riconoscere questo termine botanico con un riferimento visivo: l’apertura o la chiusura dei fiori in risposta ai cambiamenti di intensità della luce. La definizione più completa è mostrare una forza cellulare o una crescita sufficientemente potente da un lato di uno stelo per cambiare la forma o la posizione dello stelo stesso. A volte provo un riorientamento nastico alla luce di Cristo, che mi porta ad aprirmi di più.

Pensiamo a queste ultime due definizioni per una settimana o due…

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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