Quando aveva 18 anni fu vittima di una brutale violenza. Viva per miracolo, ha subìto delle amputazioni. Poi ha deciso di rifarsi una vitaLa storia di April Sykes sa veramente di miracolo: è la storia coraggiosa di una giovane ragazza, che quando aveva 18 anni fu violentata a Paris, cittadina del Tennessee, da Virgil Samuels (Daily Mirror, 16 novembre).
L’uomo era alla guida della macchina che portava April assieme ad un altro amico, Brandon McMinn, quando improvvisamente si fermò e li aggredì. Prima tento’ di strangolare Brandon e lo rinchiuse nel bagagliaio.
L’ABUSO E LE FIAMME
Poi si accani’ su April, abusandola più volte. Per lei fu una notte di terrore. Intanto Brandon riuscì’ a fuggire dal bagagliaio e quando Virgil se ne accorso, scatenò tutta la sua folle ira contro April: la cosparse di benzina e le diede fuoco, abbandonandola in strada.
Oggi April, 29 anni, non sarebbe qui se miracolosamente non avesse iniziato a piovere. La pioggia ha spento le fiamme sul suo corpo, e la ragazza, tramortita e scioccata ma ancora viva, è stata soccorsa da un passante.
L’AMPUTAZIONE DEGLI ARTI
Portata in ospedale, la ragazza era gravissima: aveva il 64% del corpo ustionato e per salvarle la vita dovettero amputarle la mano destra e sottoporle ad operazione il braccio sinistro. Per la giovane tornare alla vita non è stato semplice, dopo un trauma di questo tipo.
IL CORAGGIO DI RIPARTIRE
Tuttavia, dopo che il suo aggressore è stato condannato a 35 anni di carcere, nel 2007, April si è ricostruita una vita. Ha trovato un uomo, il marito Chris, che la ama e la sostiene e nove mesi fa ha avuto il suo primo figlio, Jonah (newnotizie.it, 16 novembre).
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UNA FAMIGLIA CHE LA AMA
Ora April è una donna dalla vita nuova, un vero miracolo dell’amore: dovrà scontare per sempre le conseguenze dell’aggressione nel corpo e nella mente, ma adesso ha una famiglia che la ama e la sostiene. «Ho un modo tutto mio per spostare mio figlio. Mi sono adattata perché ovviamente le mie capacità sono limitate – spiega la donna – ma ho imparato che la vita di una persona non è definita da quello che gli è accaduto. E alla fine io ho scelto la vita, e voglio viverla».
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