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Chiaroscuri cubani

Vatican Insider - pubblicato il 15/11/16

La notizia apre l’edizione odierna di Gramna che come ricorda l’incipit sotto la testata rossa è ancora l’organo ufficiale del comitato centrale del partito comunista cubano: «Il Consiglio di Stato della Repubblica di Cuba, in risposta all’appello di Papa Francesco ai Capi di Stato nell’Anno Santo della Misericordia, ha accettato di indultare 787 condannati» . Cuba è uno dei pochi paesi che l’ha fatto, e in un momento in cui la nebbia dell’incertezza sul futuro dell’Isola è tornata ad avvolgere i rapporti con gli Stati Uniti. Trump non ha ancora fatto annunci di portata generale in questa direzione ma qualcosa ha detto all’indomani dell’elezione a presidente: che deporterà fino a tre milioni di clandestini che hanno precedenti penali o conflitti aperti con le leggi del suo paese. Dei candidati all’espulsione, con una parola che incute più che mai paura ai centroamericani, 34.525 sono cubani che già hanno un ordine di espulsione sulla testa con migliaia di altri casi pendenti nei tribunali degli Stati la cui definizione significherà la deportazione nel paese d’origine. 

Un numero lontano per difetto dalla realtà, secondo Wilfredo Allen, un avvocato specialista in temi migratori che ha fatto notare ad un giornalista di Miami che «nel sud della Florida ci sono molti cubani e tutti i giorni veniamo a sapere di nuovi casi di persone condannate con ordine di deportazione» . In realtà nessuno sa quanti sono, ha aggiunto il legale, «giacché le espulsioni non si applicano dal momento che non ci sono trattati in questo senso con Cuba, ma sono molto più di 35 mila» . 

L’indulto cubano dei 787 detenuti che chiude l’Anno Santo anche nell’Isola è anche un segnale alla nuova amministrazione in fieri, come lo sono stati i cinque giorni di manovre militari in tutto il paese decretate da Raúl Castro nella sua qualità di Comandante in capo all’indomani dei risultati delle elezioni negli Stati Uniti. Di chiara disponibilità conciliatoria l’indulto, di belligeranza seppur difensiva le manovre. Insomma “auspicare il meglio e prepararsi al peggio” come recitava il famoso leader africano delle lotte indipendentiste anticoloniali degli anni settanta Agostino Nieto. 

Per il compimento dell’atto “distensivo” i governanti cubani dichiarano di aver preso in considerazione le caratteristiche dei fatti che sono stati sanzionati, la condotta tenuta dai destinatari dell’indulto durante il compimento della condanna e il tempo rimasto da scontare. Allo stesso modo, per motivi umanitari, sono stati inclusi nella lista dei beneficiari donne, giovani e malati. Sono invece stati esclusi – precisa il comunicato del Consiglio di Stato – «quanti si sono macchiati di crimini quali: omicidio, corruzione di minori, stupro, traffico di droga e altri reati estremamente pericolosi» .  

Sull’altra sponda dello stretto della Florida la stampa ricorda le promesse elettorali di Donald Trump di invertire il processo di disgelo avviato da Obama in caso di vittoria. «Cancelleremo l’accordo unilaterale promosso da Obama con Cuba fatto attraverso disposizioni dell’esecutivo se non otterremo il trattamento che vogliamo e l’accordo che la gente che vive a Cuba merita, compresa la protezione delle libertà politiche e religiose» , aveva tuonato Trump sulla piazza di Miami una settimana prima delle elezioni. Il Nuevo Herald fa notare ai lettori ispanici a maggioranza cubana della Florida – tradizionalmente repubblicani e nella fattispecie elettori di Trump – che i cambiamenti avviati da Obama fino a questo momento sono stati realizzati usando le prerogative permesse all’esecutivo dalle leggi sull’embargo e possono essere “invertiti” allo stesso modo da un presidente che ne avesse la volontà. Anche i protocolli scritti dettati di recente dall’amministrazione democratica che nelle intenzioni dovevano rendere irreversibile il processo di normalizzazione dei rapporti con il governo di Cuba “irreversibili” non lo sono affatto. «Il nuovo presidente ne potrà elaborare di nuove in deroga delle precedenti, anche se questo risulterebbe dispendioso e richiedesse un tempo considerevole» . 

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