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La preghiera contro le ossessioni e le dipendenze

Comunità di Taizè - pubblicato il 11/11/16

Liberati dalle idee fisse

Solo Dio basta!

“La vita è piena di cose belle ma a volte non sappiamo goderne” , sostiene Victor Manuel Fernandez, Teologo argentino vicino a Papa Francesco. L’Arcivescovo, Rettore dell’Università Cattolica Argentina, traccia un cammino di libertà composto da 12 argomenti per rendere l’incontro con Dio una fonte di Gioia. Cecilia desidera intraprendere questo percorso con i suoi lettori, perché attraverso la musica si possano trovare elementi di meditazione e di crescita spirituale. Iniziamo con l’analizzare le idee fisse, fonte di sofferenza, riportando alcune considerazioni tratte dal suo libro “Ossessioni“, pubblicato dalle edizioni Paoline:

Quali sono le ossessioni che si impadroniscono della nostra interiorità?

Per esempio se siamo ossessionati dall’aspetto esteriore , siamo chiamati a scaricare l’immagine sociale e il bisogno di riconoscimenti. A volte aver amato qualcuno può trasformarsi in schiavitù interiore, quando cioè a causa di tale dipendenza smettiamo di vivere e di crescere , ci annulliamo e ci ammaliamo, e la vita perde senso. […] l’avidità : se non abbiamo ciò che desideriamo diventiamo tristi e deboli, e quando lo abbiamo ci prende una gioia assai passeggera, poiché ad essa subentra subito la paura di perderlo e iniziamo ad arrancarvi dietro. Invece il cuore libero, che non si rende schiavo di alcunché, gode di ciò che la vita gli dona e si dedica a ciò che è possibile raggiungere. […] Non siamo fatti per incatenarci a qualcosa, per rinchiuderci, per incasellarci in una struttura o in una forma di vita. Siamo fatti per uno sviluppo permanente, fino a raggiungere una profonda e sublime relazione con Dio e un’amicizia sempre più bella e generosa con gli altri. Si tratta semplicemente di liberare il cuore senza accumulare il passato nell’interiorità, perché Dio ha bisogno della disponibilità di quel posto per la nuova vita che vuole donarmi. Ogni volta che qualcosa si è spento nella mia vita, ho ripetuto questa frase fino a farla carne. E posso assicurare che ogni volta che ho fatto questo sincero affidamento ha iniziato a nascere qualcosa di bello e di buono, qualcosa di nuovo di cui avevo bisogno per continuare a crescere.[…]

Cosa fare per imparare a liberarsi dalle preoccupazioni:

  1. ogni volta che nel nostro intimo si fa presente una sensazione di insoddisfazione e di tristezza, dovremo chiederci quale sia l’ossessione interiore, inventata da noi stessi, che sta causando tale insoddisfazione e ci sta ingannando[…] questa presa di consapevolezza è l’esercizio più importante per imparare a disfarsi delle dipendenze e delle ossessioni di dominare e di possedere.
  2. Dire addio: ci siamo posti l’esigenza di essere applauditi, di possedere tanto denaro, di essere amati da quella tale persona, di avere quella tale cosa. Queste esigenze sono la causa del nostro malessere. Quando uno non riconosce la fugacità delle cose e dei piaceri, perde la sua dignità e comincia a vendersi e a trascinarsi dietro a necessità ossessive. Bisogna riconoscere questo inganno e scaricarlo via. Se non ci sbarazziamo delle cose fugaci ci esponiamo a una grande infelicità.
  3. Ammettere con chiarezza che alcune cose mi provocano tristezza perché non sono mie, perché non le posseggo, perché non posso afferrarle. Riconoscere che il desiderio insoddisfatto fa ammalare il cuore e rovina l’esistenza. Faccio una lista di quelle cose che non sono indispensabili, ma che pretendono di impadronirsi della mia libertà.
  4. Riconosco che la vita si sostiene soprattutto con i piccoli piaceri che ho tra le mani. Faccio una lista di questi piaceri possibili e quotidiani, e rendo grazie a Dio per essi.”

In conclusione Cecilia vi propone la preghiera di Victor Manuel Fernandez contro le ossessioni e le dipendenze insieme al brano della comunità di Taizé, “Nada te turbe” .

Dio mio, tu sei ciò che vi è di più importante;

tu, l’infinito che tutto sostiene con la sua grande potenza. Se tu ti allontanassi da me, svanirei come vapore.

Credo in te, spero in te, ti Amo. Solo tu meriti l’adorazione del cuore umano e solo dinanzi a te devo prostrarmi. Solo tu sei il signore glorioso, la cui bellezza non si può neanche immaginare.

Non permettere, Signore, che io adori una cosa come se fosse un dio, perché nessun essere di questo mondo vale tanto.

Insegnami a scoprire la mia dignità di creatura infinitamente amata da te, affinché non strisci dietro alle cose di questo mondo e non mi trasformi in schiavo di beni o degli affetti.

Non permettere che le ossessioni mi rubino la gioia.

Guarisci i miei sentimenti di insoddisfazione, perché raggiunga una vera libertà interiore.

Insegnami a gioire delle cose buone senza bisogno di possederle o di aggrapparmi ad esse.

Riconosco in te il mio unico sovrano, l’unico Signore della mia vita. Non permettere che perda la serenità quando qualcosa finisce; non lasciare che mi riempia di angosce per il timore di perdere qualcosa.

Solo abbandonandomi in te potrò guarire le mie angustie, sapendo che nulla è assoluto.

Solo tu lo sei.

O mio Signore, dammi un cuore umile e libero, che non sia legato alla vanità, ai riconoscimenti, agli applausi. Dammi un cuore semplice che sia capace di dare tutto, ma lasciando a te la gloria e l’onore.

Infondi in me la tua grazia, perché possa vivere distaccato dai frutti dei miei sforzi, perché nel mio lavoro cerchi soprattutto la tua gloria, senza ossessionarmi nel perseguire determinati risultati.

Dammi questo distacco, Signore, liberami dall’orgoglio, perché possa lavorare intensamente, ma con la santa pace e l’immensa felicità di un cuore libero.

Ti affido tutti i miei desideri, tutti i miei sogni, tutte le mie necessità. Colma la mia insoddisfazione interiore come tu vuoi. Io non voglio ostinarmi a perseguire la felicità a modo mio e preferisco confidare nel tuo amore, che mi darà ciò che mi serve nel modo più conveniente.

Ti affido, o signore, tutto ciò che ho e tutto ciò che sto vivendo. Ti rendo grazie per ciò che mi stai donando e ne beneficio con gioia.

Te lo affido, perché abbia fine quando dovrà aver fine.

O Gesù ti proclamo unico signore e sovrano delle mie cose, di tutto ciò che vivo, di tutto ciò che sono e di tutto il mio futuro. Mi darai la felicità di cui ho bisogno, perché confido nel tuo Amore.

Amen

Costanza D’Ardia

Tratto da: Victor Manuel Fernandez, “Ossessioni”, San Paolo, 2015

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