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Abbiamo firmato un accordo: niente sesso fino al matrimonio

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Anna Malec - pubblicato il 11/11/16

"Ebbi l'impressione che tutti i punti dell'accordo fossero rivolti contro di me, ma nei momenti di debolezza il mio orgoglio maschile mi ha spinto a rispettare ciò che avevamo stabilito"

Firme leggibili, numeri dei documenti di identità e una dichiarazione solenne: rimanere puri fino alle nozze. Fu questa l’idea di Mónica e Michal, sposati due anni fa, che per mantenersi casti prima del matrimonio hanno firmato un vero e proprio accordo tra fidanzati.

Mónica: “Mi è venuta quest’idea perché pensavo che così sarebbe stato più facile rispettare i punti contenuti nell’accordo. Se avessimo concordato questo impegno soltanto sulla parola, sarebbe stato molto più difficile per me. Ma anche così non è stato semplice”.

Michal: “Quando Monica propose questo accordo, pensai che fosse un’idea senza senso, un’altra delle sue. Ma sapevo che per lei era importante, ecco perché non mi opposi più di tanto…anche se ebbi l’impressione che tutti i punti dell’accordo fossero rivolti contro di me”.

Perché soffrire?

Il problema più grande era rimanere a dormire a casa dell’altra persona. Di sera Michal accompagnava Mónica a casa sua e saliva per bere la proverbiale tazza di tè. Si faceva sempre tardi (e fuori nevicava, ad esempio). Inoltre lì era più vicino al lavoro di lui. E quindi Michal restava.

Sebbene lui dormisse sul divano, che naturalmente era una situazione “tentatrice”, “pensai che sarebbe stato meglio resistere”, racconta Mónica ad Aleteia.

La dichiarazione più importante era di restare puri fino al matrimonio. Gli altri punti del contratto servivano per supportare questa decisione ed aiutarli a realizzarla.

Inoltre i ragazzi si impegnarono a pregare l’uno per l’altra e a pregare insieme prima di mangiare. “Nelle nostre famiglie non c’era questa usanza, e per noi era importante. Volevamo iniziare a farlo”, dice Mónica.

Decisero anche che, se fossero caduti, si sarebbero dovuti rialzare velocemente. Cioè si sarebbero dovuti confessare il prima possibile. “Una linea guida che abbiamo inventato per aiutarci a perseverare nell’obbiettivo. E in generale ci siamo riusciti”, dice Mónica.

A volte Mónica ha usato questo principio come un’arma contro di me. Un’arma generalmente efficace. L’ho presa come un’ambizione. Non sempre ho fatto volentieri tutto quanto previsto dall’accordo. Ma siccome avevo firmato, dichiarando il mio consenso, volevo perseverare”, aggiunge Michal.

Ma davvero, perché soffrire? “Perché sapevo che era ciò che dovevamo fare, che volersi mantenere casti è una cosa giusta e che la preghiera reciproca fa del bene. E speravo che questo stratagemma mi avrebbe aiutato. Non che all’improvviso tutto sia diventato più semplice, ma credo che Mónica abbia avuto una buona idea. Oggi la considero una cosa molto positiva”, dice.

Sono stati fidanzati per 13 mesi. Come si suol dire, volevano provare a vivere questo periodo in modo strategico.


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Michal: “È stato un periodo molto felice, benché pieno di lavoro e di preparativi.  Ma se avessimo pensato che essendo quasi marito e moglie avremmo potuto fare quasi tutto, non sarebbe stato così felice. Abbiamo voluto vivere questo tempo con Dio e prepararci davvero ad una vita insieme”.

Tutte le nostre prime volte

“Le prime spese insieme, il primo ritorno a casa dopo una festa, il primo ricevimento degli invitati come famiglia, la prima volta in cui Michal è tornato a casa dal lavoro e io – da moglie – gli ho aperto la porta, la prima cena insieme, le prime pulizie… ogni cosa era nuova, dopo il matrimonio”.

Oggi ricordano quel periodo con affetto, anche l’iniziale “vita tra le scatole di cartone”. “Ricordo quando eravamo sull’aereo di ritorno dalla luna di miele. Ero convinta di vivere una realtà diversa, che da quel momento niente sarebbe stato uguale, perché saremmo andati a vivere insieme. Sentivamo che tutto era cambiato, che tutto era diverso”, dice Mónica.

Che significato ha avuto mantenersi puri fino alle nozze? “Il primo vantaggio è che nel matrimonio si provano tante emozioni. Per chi riesce a perseverare le nozze sono davvero un grande evento, un avvenimento che cambia tutto”, sostiene Michal.

E aggiunge: “Senza purezza ci si priva di uno dei momenti più belli, in cui tutto accade per la prima volta. Vale la pena di fare questo sforzo, vale la pena vivere questa realtà”.

Inoltre l’accordo li ha aiutati a comprendere cosa si aspettavano davvero da quel fidanzamento e poi dal matrimonio. “Fu un momento di riflessione. Mi chiedevo cosa volessi realmente dal fidanzamento. Preparami al matrimonio oppure vivere come se nulla fosse? E anche quando non volevo realizzare nessuno di quei punti il mio orgoglio maschile non mi ha fatto cedere. Perché avevo firmato un impegno, e avrei dovuto rispettare la mia parola. Mónica sapeva ‘ricattarmi’ molto bene”, dice oggi con un sorriso.

Prima di tutto la fiducia

Sapevano di voler stare insieme. Non avevano soldi, erano giovani. Entrambi stavano facendo i primi passi nella loro vita adulta. Non tutti erano entusiasti della loro decisione di sposarsi.

Quando abbiamo iniziato la nostra vita insieme, non avevamo nulla. Ma abbiamo creduto alla chiamata al matrimonio e ci siamo sposati, senza preoccuparci del fatto che non avessimo dove vivere o cosa mangiare. Pensavamo anche di non poter pagare le nozze. Avremmo voluto organizzare delle nozze semplici e il ricevimento, ma tutto è andato bene e abbiamo avuto delle nozze bellissime”, dicono con gratitudine.

“Sentivamo che Dio si preoccupava realmente per noi”, confessano. Oggi quell’accordo sulla purezza fino alle nozze è custodito in una scatola, insieme ad altri oggetti che testimoniano le loro prime volte.


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“In quella scatola conserviamo i biglietti delle prime vacanze insieme, le ricette del primo pranzo preparato insieme, piccoli oggetti dei primi appuntamenti, un cuoricino blu sulla molla di una penna, dei bracciali che brillano al buio presi nell’evento in cui abbiamo iniziato a provare qualcosa per l’altra persona, il primo test di gravidanza… e ovviamente il nostro contratto”, spiegano.

Oggi per loro il matrimonio significa imparare continuamente dall’altra persona. Con rispetto, amore ed umiltà. E quest’ultima è per Michal la cosa più importante: dopo due anni di convivenza continuano ad esserci infatti ancora tante prime volte.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]

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