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“Aiuto! La nostra terapeuta familiare ci ha consigliato il porno per salvare il matrimonio!”

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Public Domain

Katrina Fernandez - pubblicato il 08/11/16

Katrina,

Quello che sto per scriverti è molto personale, e non è facile da condividere. Ma ho davvero bisogno di un consiglio. Mio marito ed io siamo sposati da 12 anni e non abbiamo più la stessa passione di una volta. Prima ci facevamo le coccole sul divano, ci tenevamo per mano, ci abbracciavamo. Mi manca quella tenerezza. Ci siamo allontanati, fisicamente, e non facciamo sesso con regolarità. Possono passare anche dei mesi senza intimità. Lui vorrebbe più sesso, e io vorrei più affetto. Essendo preoccupata da un po’ per il nostro matrimonio, lui ha accettato di rivolgerci ad una terapeuta familiare. Ne ero entusiasta.

Ma, giusto per peggiorare la situazione, la terapeuta consigliata da mio cognato ci ha suggerito di guardare porno quando facciamo l’amore. Non sono una bacchettona, ma so bene che il nostro problema va al di là di avere del sesso più “frizzante”. Quando gliel’ho detto, lei ha risposto sostenendo che una delle cause principali dei divorzi è la riluttanza ad esplorare metodi alternativi per migliorare l’unione sessuale. Mio marito è disposto a seguire il suo consiglio, e ora io passo per quella che sbaglia, perché non voglio riparare il nostro matrimonio seguendo il suggerimento della terapeuta.

Lettera firmata


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Cara Moglie,

E se ti dicessi che il modo migliore per salvare il tuo matrimonio e la tua vita sessuale fosse fare l’amore sotto l’effetto di droghe? Penseresti che io sia uscita di testa e che non sia affatto adeguata a dare consigli. E faresti bene a pensarlo. Quando una terapeuta dice ai propri clienti di fare ricorso alla pornografia per salvare i problemi coniugali, quella terapeuta mostra una grande ignoranza sugli effetti spiritualmente degenerativi del porno, che causa una vera e propria dipendenza.

Sono costernata che la tu terapeuta, che dovrebbe desiderare il meglio per i propri clienti, dia la colpa a te e ti spinga a fare qualcosa che evidentemente ti mette a disagio.

Il mio consiglio spassionato è di cercare un altro tipo consulenza, senza alcuna esitazione. Contatta la tua diocesi locali e chiedi di parlare con un consulente familiare (o terapeuta) cattolico. Chiama il tuo parroco o scrivigli una lettera per chiedere consiglio. Fa tu stessa delle ricerche su internet per contattare un terapeuta cattolico. Devi assolutamente – per il bene del tuo matrimonio – fare ricorso ad una terapia sana, che non ti metta in contrasto diretto con la tua fede.

Fai bene a sentirti a disagio riguardo al consiglio che hai ricevuto dalla tua terapeuta. Percepisci un campanello d’allarme nel fatto che lei non abbia affatto considerato il tuo disagio, e ne hai il pieno diritto. Parla a tuo marito, ed esprimigli il tuo desiderio di cercare un’altra opzione. Comprendo che potrebbe esitare, perché il consiglio fornito dalla consulente non gli dispiaccia poi così tanto, ma spiegagli per nessun suggerimento che ti fa sentire a disagio, compromessa e insicura potrà mai migliorare il vostro matrimonio. Fa’ appello al suo dovere di marito, e chiedigli di proteggerti da ciò che lei vi sta chiedendo di fare. Poi munisciti di dati e statistiche sui danni della pornografia. Fallo per proteggere te stessa e tuo marito. Troppe persone tentano di normalizzare la pornografia per il semplice fatto che sia diventata così ampiamente diffusa e accessibile.

Non potrò mai dirti abbastanza quanto la pornografia sia dannosa e distruttiva. Ha consumato il mio ex marito, distruggendo il nostro matrimonio. Ho visto la sua dipendenza diventare sempre più patologica. Per raggiungere la sua soddisfazione aveva sempre più bisogno di ricorrere alla pornografia. Ha sperperato dei soldi che non avevamo per poi esplorare le sue perversioni sessuali all’infuori del nostro matrimonio, dato che la pornografia online non gli sembrava più abbastanza eccitante. La sua “abitudine” gli è costato anche diversi posti di lavoro.

Sembrava di assistere ad un eroinomane. Mi ripeteva che ciò che faceva era assolutamente legale e normale, e che io avrei dovuto essere più aperta, avventurosa, eccitante. Era colpa mia se il nostro matrimonio andava a rotoli, perché non volevo rendere le cose più “piccanti”. Era colpa mia se lui doveva “ricorrere” al porno. Lui non aveva mai colpa per le azioni che faceva. Proprio come un tossicodipendente, ha buttato soldi, gettato al vento il proprio lavoro, non si assumeva le sue responsabilità, incolpava me e razionalizzava tutto nel tentativo di giustificarsi.

La pornografia ha avuto, sulla nostra intimità, il risultato esattamente opposto a ciò che ti sta suggerendo la terapeuta. Non ci ha fatti essere più affettuosi, né ha migliorato la nostra vita amorosa. L’ha distrutta. La pornografia ha costruito un muro tra me e il mio ex marito, impedendoci di avere qualsiasi connessione autentica. Ha ridotto il fare l’amore alla mera gratificazione, non al legame che unisce marito e moglie.

Ho vissuto nel terrore che le sue attività online l’avrebbero fatto scadere nel deep web della pedopornografia o di altre attività illecite. Ero disgustata dalla sua infedeltà e dalla sua perversione. Non riuscivo più a fidarmi di lui quando era da solo con nostro figlio. Un pomeriggio tornai dal supermercato e lo vidi guardare della pornografia sul computer, mentre nostro figlio piccolo dormiva accanto a lui. Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, e di lì a poco abbiamo divorziato.


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Pensi sia questo il matrimonio che desideri? Pensi sia questo il comportamento che qualsiasi terapeuta responsabile consiglierebbe ai propri clienti? Tu e tuo marito vi meritate una vita cento volte migliore.

La verità è che suggerirvi di introdurre il porno nella vostra vita amorosa è il più pigro rimedio che un terapeuta possa offrire. Potrebbe in effetti far sembrare le cose più eccitanti, temporaneamente. Ma – e qui hai pienamente ragione – non affronta affatto le questioni di fondo che fanno soffrire il vostro matrimonio. È come se un medico prescrivesse una pillola per calmare i sintomi di una malattia, rifiutandosi però di fare gli accertamenti necessari per ottenere una diagnosi adeguata e un piano terapeutico che curi la malattia alla radice. Ogni pillola ha i suoi effetti collaterali. E il porno non fa eccezione.

Proteggi tuo marito, e proteggi anche te stessa. Non sono soltanto gli uomini a rischiare di dipendere dalla pornografia. Le statistiche mostrano che le donne ne sono sempre più coinvolte, e non soltanto come vittime. Ti chiedo di fare tutto ciò che puoi e di ricorrere a qualsiasi mezzo necessario per impedire che la pornografia entri a casa tua. Combatti questa battaglia per il tuo matrimonio armandoti di conoscenza, forza morale e tanta preghiera.

[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

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