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Sai cosa manca perché il tuo incontro con Dio cambi la tua vita?

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padre Carlos Padilla - pubblicato il 08/11/16

È nelle tue mani...

Mi piace pensare che Dio mi ami come sono. Mi vuole santo a modo mio, secondo il mio modo di essere. Con le mie passioni e le mie tensioni. Con i miei difetti e i miei limiti. Dalla mia verità più profonda. Dio non vuole che imiti, e io a volte mi impegno a seguire altri, ad agire come gli altri, a pensare come pensano gli altri.

Padre Josef Kentenich mi parla del pericolo di imitare semplicemente i santi: “Neanche rivivere la vita dei santi è esente dal suscitare lo sviluppo di un”impersonalità’, dal creare schiavi, pecore, non personalità rigorose”.

Voglio essere santo a partire dalla mia originalità, da quello che sono. Con vigore, senza freni. E da lì, radicato in Dio, plasmare il mondo che Dio pone ai miei piedi nella forza del suo Spirito.

Padre Kentenich diceva anche che “il santo della vita quotidiana è l’uomo che partendo da un atteggiamento soprannaturale ha un dominio sulla vita quotidiana abituale”. Dominare la mia vita partendo da Dio.

Domino la mia vita o la vita finisce per dominarmi? Voglio vivere pienamente in base a quello che sono. Voglio decidere io, agire io, scegliere io. In base a quello che sono.

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Dio mi ama per come mi ha creato. Rispetta il mio cammino originale. Non vuole che sia come gli altri. Dio mi chiama per quello che sono. E mi chiede di dargli quello che ho, quello che ho ricevuto, quello che ho conquistato. E di trasformare la mia acqua in vino, i miei limiti in fonte, la mia debolezza nel suo fuoco.

L’ho constatato tante volte nella mia vita… Quando sono debole in Lui, sono forte. Questo mi dà sempre pace e mi conforta. Mi sostiene e mi riempie di speranza. Può compiere miracoli con la mia vita se lo lascio entrare. Se pronuncio il mio “Sì”. Se mi abbandono tra le sue mani.

Quando mi lascio incontrare da Lui nella mia vita, nel mio cammino. Nel quotidiano, quando meno me lo aspetto. Quell’incontro che mi cambia la vita.

Per questo mi piacciono gli incontri di Gesù con le persone nel Vangelo. Quegli incontri in cui guarda gli uomini nella loro bellezza interiore. In mezzo al cammino, sulla cima di un albero, inginocchiato ai suoi piedi.

Li ama per quello che sono, nella loro vita quotidiana. Gli importa cosa accade nel loro cuore. Si commuove, trema. Abbraccia, consola. Solleva, dà speranza. Guarda in silenzio, sostiene la debolezza. E dopo aver incontrato Gesù, la loro vita cambia per sempre.

Come la mia quando l’ho incontrato sul cammino. Quando mi ha chiamato per nome. Quel nome che neanche io conoscevo. E mi ha visto per come sono. E mi ha detto com’ero. E gli ho creduto. E allora ho iniziato a seguire i suoi passi.

Per questo mi piace soffermarmi sul miracolo di Dio nel cuore di ogni uomo. Nella mia vita. Gesù ed io ci incontriamo nella vita. Ci cerchiamo. A volte io vado avanti e Lui mi segue. A volte io lo cerco e Lui delinea la mia direzione.

E a volte la delineo nella mia anima e nella mia storia, ci raggiungiamo. E tutto cambia. È salito sulla mia barca un giorno ed è stato tutto diverso. Gli ho detto di sì tra le lacrime. Senza capire troppo. Sì a ciò che voleva. Sì a dove andava. E ho continuato ad essere ancorato alla sua terra, alla sua vita. Perché Gesù è così quando si ferma davanti a me, davanti agli uomini.

Il suo sguardo mi ha commosso, e le sue parole mi hanno toccato. Da allora mi sono abituato a procedere con il suo passo.

Ma è vero che non chiunque incontri Gesù cambia vita. Gesù ha curato molti, ma quella cura non ha cambiato a tutti la vita. Ha parlato con molti, ma solo alcuni lo hanno seguito e hanno iniziato a vivere in un altro modo.

La libertà umana gioca un ruolo importante. Gesù ha bisogno che io voglia stare con Lui per sempre. Non chiunque incontra Gesù cambia. Non chiunque conosce uomini santi vuole essere santo. Manca un “Sì” dell’anima. Un “Sì” fedele e continuativo. Un “Sì” sostenuto nel tempo. Un “Sì” deciso e gioioso.

Cosa mi è successo nella vita? Ogni incontro con Lui mi aiuta a crescere nella conversione del mio cuore. Non basta un solo incontro. Devo ricominciare ogni giorno. Se non succede, se non mi cambia dentro, tutto resta a livello di cambiamento superficiale.

È vero che posso parlare di Lui, rispettare i suoi precetti, predicare con passione. Posso vivere nella Chiesa, ma lo seguirò solo da lontano. Tutto si gioca nell’incontro faccia a faccia. Dio ed io. Gli dico di sì. Lo seguo. Lo amo.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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