Le parole di Nora mi hanno ricordato quelle che Gesù ha detto a Maria e Giuseppe quando lo hanno trovato nel tempio: “Non sapete che devo occuparmi delle cose del padre mio?” Sicuramente le sue parole li hanno feriti un po’, ma dovevano conoscerne la profonda verità spirituale. Come Gesù, Nora ha seguito obbedientemente il progetto di stare con noi fino alla fine di luglio.
Ma aveva pronunciato quelle parole. La sua visita era temporanea, e non dovevamo fraintenderlo.
Da maggio al 26 luglio, quando siamo tornati in Kentucky, ho pregato per avere il coraggio, la fede e l’amore per lasciar andare mia figlia… per restituire a Dio la figlia che mi aveva prestato per quasi 19 anni. La mia unica figlia. Dio ha dato suo Figlio per me. Potevo rimettere la mia splendida Nora tra le sue braccia?
Non vi mentirò. Ho pianto, innumerevoli volte, mentre guardavo la mia amata figlia recitare il rosario accanto a me ogni sera. Le lacrime sgorgavano mentre la guardavo durante la preghiera del mattino o la recita dell’Angelus a mezzogiorno. Ho memorizzato il suono della sua voce e mi sono concentrato sul fatto che di notte dormiva al sicuro sotto il mio tetto.
Per neanche un giorno della sua visita di due mesi ho dato per scontata la sua presenza. Ho fatto tesoro di ogni momento trascorso con mia figlia.
Ho riflettuto a lungo sullo stile di vita contemplativo. Temevo ancora di dover dire addio a Nora, ma potevo comprendere la sua emozione e la sua gioia, e perfino invidiarle durante i momenti di caos a casa o a lavoro. Ho pensato che una parte spirituale di me si sarebbe unita a lei nella sua nuova casa, e che le sue preghiere nella clausura sarebbero state unite alle nostre a casa, o a Messa. “Caro Dio”, ho pregato, “dacci coraggio, conforto e profondo amore nel vivere questo momento”.
E poi è arrivato il 27 luglio. Il Vangelo era perfetto per quella giornata – riguardava il fatto di trovare la perla preziosa e di comprare il campo per possedere il tesoro. Nora aveva trovato il suo amore per il Signore e il desiderio di dare tutto a Lui e di essere totalmente posseduta da Lui!
Mia figlia è un tesoro singolare… questa “perla” sarà unita alla fila di perle preziose [in questa comunità passionista di clausura]. Ogni perla è unica; non è che una sia più bella dell’altra. Tutte concorrono a rendere completa la catena.
Ho riflettuto su quella lettura e ho osservato con gioia, stupore e reverenza la felicità di Nora per il fatto di tornare in convento. Nulla poteva incrinare la gioia, la pace e l’entusiasmo visibili che sembrava sperimentare.
Ho pregato sempre più per trovare coraggio e gioia anche per me.
E indovinate? Dio me li ha dati! La mattina dell’ingresso di Nora sono rimasto scioccato; la sua gioia e il suo amore erano contagiosi. Non riuscivo a pensare a me stesso. Riuscivo solo a pensare alla decisione gioiosa, generosa, pura e libera di mia figlia di aderire alla vita religiosa e di donarsi completamente a Dio.
Cosa c’è di triste in questo? Niente! Nora è entrata nella clausura accompagnata dal mio sorriso e dalla mia benedizione, e ho reso gloria a Dio per aver chiamato mia figlia. Appartiene a Lui, come me e voi!
E voi? State operando un discernimento? Vostra figlia o vostra nipote o qualche altra persona cara sta pensando di abbracciare una vocazione religiosa?
Se è così, state incoraggiando la sua libera scelta o state solo difendendo i vostri sentimenti e avete paura del sacrificio?
Vi sfido ad abbandonare tutto. Mi torna in mente quello che dice spesso mia moglie: “Nessuno supera Dio in generosità!”
Non vergognatevi della vostra tristezza o del vostro dolore. Sono sentimenti normali. Amiamo da una vita le nostre figlie, nipoti, sorelle e amiche. Celebrate quell’amore, ma non lo rovinate permettendogli di rappresentare un ostacolo alla loro libertà.
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Pregate per ricevere coraggio, amore e generosità. Ne avrete bisogno. Come ci ha ricordato il nostro parroco, non stiamo rinunciando a una figlia, ma imparando ad averla in un altro modo.
Non privatevi di una possibilità di sacrificarvi. Non private Dio della sua amata sposa, la vostra persona cara.
Vi assicuro le mie preghiere, che siate un’aspirante suora o la sua famiglia. Dio benedica tutti voi. Sia fatta la Sua volontà per tutti noi, perché solo conformandoci alla volontà di Dio possiamo conoscere la pace, l’amore e la gioia in questa vita e in quella che verrà.
Matthew R. Wenke ha scritto questo pezzo una settimana dopo che la figlia Nora ha iniziato il postulantato con le Suore Passioniste presso il Monastero di St. Joseph di Whitesville (Kentucky, Stati Uniti). Sua figlia ha vestito l’abito passionista nell’agosto 2015, e ora è Suor Frances Maria del Cuore Eucaristico di Gesù. Questo pezzo è stato postato originariamente nel 2014 sul sito passionista ed è riprodotto con il permesso dell’autore.
[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]