Ho scoperto che tra i miracoli compiuti da Gesù c’è anche la guarigione della suocera di San Pietro. Questo significa che aveva una moglie? Mi chiedo se in questo caso ha dovuto lasciarla al momento della chiamata di Gesù. Oppure era vedovo? Scusate per questa domanda ma è una cosa che mi ha incuriosito.
Lettera firmata
Risponde suor Giovanna Cheli, docente di Sacra Scrittura alla Facoltà Teologica dell’Italia centrale.
Sì Pietro era sposato: Gesù guarì sua suocera febbricitante, un sabato, appena uscito dalla sinagoga e lei, una volta guarita, si mise subito a servirli (Mc 1,29-31). È l’unica volta che i Vangeli parlano della famiglia di Pietro. Sappiamo che agli evangelisti non interessavano dettagli biografici né di Gesù, né dei suoi discepoli, ma ogni fatto scelto tra quelli che si tramandavano sul Signore, doveva servire a raccontare l’evento storico della sua Incarnazione, culminato nella sua morte e resurrezione.
La domanda del lettore quindi, riguarda un particolare a cui i Vangeli non sono direttamente interessati. Tuttavia qualcosa di interessante si può trovare sulla questione proposta, soprattutto se teniamo presente due aspetti implicitamente citati dal nostro lettore: Pietro era davvero sposato e questa condizione è stata comunque il punto di partenza della sequela degli apostoli. La domanda allora è la seguente: il primo apostolo ha dovuto lasciare la moglie per seguire il Signore? Come si poteva conciliare eventualmente il matrimonio con le esigenze della sequela del Signore? La domanda è lecita, meno accettabile l’affermazione della sua vedovanza, di cui i vangeli non dicono nulla; quest’ipotesi sappiamo invece che nasce da una tradizione posteriore, preoccupata di colmare un vuoto narrativo e di rispondere ad una domanda simile a quella del lettore. Prima però di dare una risposta, credo sia interessante fare una piccola digressione dicendo che difficilmente Gesù avrebbe potuto chiamare uomini celibi alla sequela, dal momento che l’essere sposati nella tradizione giudaica corrispondeva agli insegnamenti della S. Scrittura. Geremia ad esempio, profeta celibe, fa presente di essere un’eccezione paradossale e persino «scandalosa» in mezzo al suo popolo (Ger16,2). Gesù quando chiama i primi discepoli a seguirlo, sa molto bene che sono uomini sposati come era normalità. Il matrimonio, quindi, non era certo un impedimento per la sequela del Signore. Qualcuno ha giustificato la cosa dicendo che il modello di vita familiare del tempo era molto meno sedentario di quello che ci possiamo immaginare, ma credo che la sequela non comportasse solo lo spostamento logistico del movimento missionario, ma un cambiamento radicale di prospettiva.
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