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Italia, gli immigrati musulmani sono in lieve diminuzione

Vatican Insider - pubblicato il 07/11/16

«Senza volere entrare in dibattiti di carattere politico, rileviamo che – contrariamente a opinioni diffuse – gli immigrati musulmani in Italia non sono in aumento ma in lieve diminuzione». Lo affermano Massimo Introvigne, direttore del Cesnur, e PierLuigi Zoccatelli in un intervento che sarà presentato mercoledì 9 novembre a Roma nell’ambito del convegno «Dall’Islam in Europa all’Islam europeo», organizzato dal mensile «Confronti» presso la Biblioteca Centrale «Marconi» del CNR. 

Gli immigrati musulmani «erano 1.613.500 nel 2015 e sono 1.609.000 nel 2016», spiegano Introvigne e Zoccatelli. «E la maggioranza degli immigrati – aggiungono i due sociologi – è cristiana: sul totale degli immigrati i cristiani sono il 53,8% contro il 32% dei musulmani. La percentuale dei musulmani sul totale degli immigrati a sua volta non aumenta dal 2015 al 2016 ma scende leggermente, dal 32,2% al 32%. È vero che, per effetto delle acquisizioni di cittadinanza, sono per converso aumentati i musulmani cittadini italiani. Se però vogliamo parlare di vere e proprie conversioni religiose e non di fenomeni dovuti a pratiche burocratiche, il fenomeno più spettacolare di crescita riguarda non i musulmani, ma i buddhisti, e in particolare la Soka Gakkai». 

Questa, sulla base delle stime offerte dal Dossier statistico sull’immigrazione della Caritas, è la ripartizione degli immigrati per appartenenza religiosa: Ortodossi, 1.541.000 (30,7%), Cattolici 908.000 (18,1%); Protestanti e altri cristiani 255.000 (5,0%); Musulmani 1.609.000 (32,0%); Ebrei 7.000 (0,1%); Induisti 149.000 (3,0%); 

Buddhisti 111.000 (2,2%); Altre religioni orientali 78.000 (1,6%); Atei e agnostici 227.004 (4,5%); Religioni tradizionali 56.000 (1,1%); altri 85.000 (1,7%). 

I dati presentati dagli studiosi smentiscono una percezione popolare, talvolta alimentata da certi media, che presentano quella musulmana come «un’invasione» nel nostro Paese.Secondo l’agenzia britannica Ipsos Mori l’italiano medio, infatti, ritiene che il 30% della popolazione sia composta da immigrati (in realtà è tra l’8 e il 9%) e che il 20% dei residenti siano musulmani (sono invece tra il 2 e il 3%). 

A proposito delle religioni diverse da quella cattolica, Introvigne e Zoccatelli affermano: «I totali relativi a quanti chiaramente manifestano un’identità religiosa diversa dalla cattolica in Italia sono di circa 1.781.807 unità se si prendono in esame i cittadini italiani, e di circa 5.672.807 unità se si aggiungono gli immigrati non cittadini, il che ha rilievo principalmente per il mondo islamico e secondariamente per un’immigrazione cristiano-ortodossa dall’Est europeo di proporzioni notevoli, ma anche – per esempio – per l’induismo, il buddhismo, le religioni sikh e radhasoami, un robusto protestantesimo pentecostale e battista di origine cinese, coreana, filippina e africana, o l’immigrazione copta proveniente da diversi Paesi dell’Africa». 

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