Lo psicoterapeuta Pacciolla: deve risalire gradualmente l'autocontrollo, ma non tutti guariscono
Un pedofilo si può curare? Oppure la pedofilia è una malattia incurabile? Lo abbiamo chiesto al professore Aureliano Pacciolla, autore del libro “Personalità, pedofilia e DSM–5″ insieme a Mara Romiti e Marianna Pacciolla.
Pacciolla, docente di Psicologia della personalità presso l’Università Lumsa di Roma e in varie scuole di psicoterapia, premette che «per una psicoterapia efficace, la base è la motivazione a voler guarire. Questo è uno degli elementi principali per cui io affermo che il pedofilo non è guaribile. Il termine tecnico con cui viene individuata questa situazione-condizione si chiama egosintonia. In pratica un disturbo egosintonico è un disturbo che non appare come problema all’interessato ma agli altri. E poiché al pedofilo non pare un problema la sua condizione, allora non ricorre ad un trattamento. Quindi – sentenzia sostiene Pacciolla – manca il primo presupposto per parlare di percorso terapeutico o di guarigione».
TRE OBIETTIVI TERAPEUTICI
In alcuni casi viene sviluppato un trattamento, «ma, per onestà professionale, non possiamo promettere la guarigione, ma solo una cura. Nel senso che noi ci prendiamo cura del soggetto». I traguardi terapeutici che si possono raggiungere sono: 1) una maggiore consapevolezza dell’impulso, 2) una maggiore consapevolezza del danno che si crea, 3) una maggiore consapevolezza sulla necessità di essere sotto controllo o in trattamento.
CINQUE OPZIONI
Per stabilire il trattamento dobbiamo differenziare tra:
– sex offender con episodio unico,
– sex offender recidivo, cioè con due o tre ricadute,
– sex offender seriale, più di tre volte,
– pedofilia, cioè attrazione sessuale nei confronti di prepuberi,
– disturbo pedofilico, cioè è stata messa in atto questa attrazione per prepuberi.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Bisogna fare, quindi, una diagnosi differenziale per capire a quale categoria specifica appartiene il soggetto. Però c’è un problema: questi soggetti mentono sempre anche di fronte all’evidenza, è difficilissimo stabilire la diagnosi differenziale.
In più c’è da aggiungere un altro elemento rilevante: in molti casi di trattamenti apparentemente spontanei o collaborativi, in un secondo momento i soggetti hanno spiegato che mentivano per avere sconti di pena o vantaggi sociali.
Ecco dieci passaggi punti di una psicoterapia per questi soggetti, come spiega Pacciolla:
1) FAMIGLIA, COMUNITA’ RELIGIOSA PARROCO, BEST FRIEND
Per tutte le categorie ci sono alcuni criteri comuni per la psicoterapia di una qualsiasi tipologia di sex offender, o pedofilo, o affetto da disturbo pedofilico: mettere in premessa al contratto terapeutico una compartecipazione delle responsabilità del sistema familiare in cui vive il soggetto oppure di un cosiddetto best friend.