di Álvaro Díaz
Questo cortometraggio è ispirato a un aneddoto relativo al Mahatma Gandhi. Il video è toccante non solo per il messaggio d’amore che trasmette, ma anche perché ci invita a riflettere sui nostri atteggiamenti.
Osserviamo una scena quotidiana, in un luogo comune, frequentato da persone normali. Una scena che potrebbe diventare di routine visto che forse accade lo stesso tutti i giorni: aspettare alla stazione il prossimo treno, sedersi sulla solita panchina, fare la fila per entrare nel vagone, scegliere il posto migliore e prepararsi al viaggio. Con uno sguardo attento possiamo tuttavia cogliere un’immagine che in genere passa inosservata, la necessità di un povero bambino di strada a cui si è rotto il sandalo e che cerca di ripararlo per non andare in giro scalzo.
In netto contrasto con la sua situazione, vede un bambino che indossa delle scarpe che trasudano bellezza e pulizia. Catturano l’attenzione del bambino povero, che lungi dall’avere uno sguardo invidioso si diletta guardando quanto siano belle quelle scarpe. Quando il bambino dalle scarpe belle ne perde una salendo sul treno, il bambino povero, anche se scalzo, corre per restituirgliela. In un atteggiamento profondamente nobile e onesto, fa di tutto perché torni dal suo padrone. Alla fine, i suoi sforzi frustrati gli valgono una ricompensa: gli viene regalata l’altra scarpa.
Questo corto ci mostra il valore della semplicità nella vita quotidiana. Lo constato in due aspetti.
1. Vivere l’amore nella semplicità del quotidiano
Forse aspettiamo sempre che nella nostra vita accadano cose grandi e straordinarie, aspettiamo e speriamo, ma forse non arrivano come le vogliamo, e così trascuriamo il valore delle cose quotidiane, ci perdiamo i dettagli, la bellezza delle persone che ci circondano. Ad esempio, possiamo essere motivati a vivere l’amore o la misericordia (come veniamo invitati a fare in questo anno speciale) e rimaniamo in attesa di una grande azione, di una grande opportunità, mentre ci sono tante persone intorno a noi con cui possiamo viverla ogni giorno, con piccoli dettagli e gesti che cambiano la vita – un abbraccio, una dimostrazione d’affetto... E credo che da questo video possiamo dedurre che nonostante il gesto sia molto generoso avviene in un momento semplice, non preparato, non organizzato, ma non per questo è meno prezioso.
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2. Avere un cuore semplice
Non si tratta solo della situazione e dell’occasione, ma della disposizione interiore, della semplicità del nostro cuore, della capacità di staccarci non solo dall’esteriorità che non è essenziale, ma anche da atteggiamenti, pensieri e sentimenti che portano a far sì che il nostro cuore non trovi ciò che è fondamentale. Il bambino che ha trovato la scarpa non ha intenzioni negative, non si attacca alle cose materiali, riconosce che anche se gli manca non è la cosa più importante. Anche quello che perde la scarpa esprime il suo distacco, valorizzando il fatto di offrire l’altra per aiutare la necessità del prossimo. Gli atteggiamenti di entrambi sono frutto di un cuore semplice.
Per finire, vi racconto che quando Gandhi perse la sua scarpa disse a una persona che gli aveva chiesto dell’altra scarpa che aveva lasciato: “Il pover’uomo che troverà la scarpa per strada ne avrà ora un paio da usare”, mostrando così il gran cuore che aveva.
“La santità non consiste in questa o quella pratica, ma in una disposizione del cuore (dell’anima) che ci rende umili e piccoli nelle braccia di Dio” (Santa Teresina di Lisieux).
Álvaro Díaz è un consacrato del Sodalizio di Vita Cristiana e medico colombiano. Studia per conseguire la specializzazione in Medicina Interna e ha interesse (ed esperienza) nella promozione di vita e famiglia.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]