Hai perso le chiavi? Vuoi farti una bella risata? I cattolici sanno rivolgersi ai santiChiunque sia stato allevato nella religione cattolica conosce qualcuna delle “scorciatoie cattoliche” per la vita.
Una di queste, ovviamente, è chiedere a Sant’Antonio da Padova aiuto per ritrovare le cose perdute. Ho implorato spesso il suo intervento (anche se mia madre giura che dopo che mi sono sbarazzata di una delle sue statue fatiscenti di Sant’Antonio lui non troverà più le cose per me).
Ovviamente l’ossessione cattolica per l’intercessione dei santi può rasentare la superstizione. Da quando sono entrata in convento ho lavorato regolarmente nelle nostre librerie Paoline. La gente viene continuamente nei nostri negozi cercando una statuetta di San Giuseppe da seppellire in cortile per riuscire a vendere la propria casa.
Ogni volta cerco di fare del mio meglio per esortare la persona in questione a recitare una novena a San Giuseppe piuttosto che comprare una statuina di plastica e seppellirla a testa in giù. In genere appare esitante, perché il mio consiglio sfida la “formula magica”. Quando sembra tutto inutile, sospiro e dico: “OK, se deve comprare una statuina, per favore, per amore di San Giuseppe, la metta alla finestra e non la seppellisca a testa in giù!”
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Da ex atea, non ho molta pazienza con questo tipo di superstizione. Penso che non abbia senso e che non ci aiuti a diffondere l’idea che la fede è ragionevole in un contesto culturale che ritiene giustamente questo tipo di cose del tutto ridicolo. L’intercessione dei santi non è un formula magica o un incantesimo. L’intercessione dei santi è un rapporto. È comunità. È amicizia. È il Regno dei Cieli in terra.
È senso comune.
Se doveste mandare un messaggio a vostro padre in un altro Stato, chiamereste vostra sorella che vive alla porta accanto e le chiedereste di trasmettere il messaggio? La nostra ossessione per l’efficienza ci porta a rispondere a questo tipo di spiegazione con: “Ma perché non chiamare nostro padre direttamente?” Possiamo sicuramente invocare Dio in qualsiasi momento per qualsiasi cosa. Ci ascolta sempre. Ma il Paradiso è un luogo trafficato, pieno di anime sante, e il Regno dei Cieli non riguarda solo voi e Dio, ma la comunità. Questa è una lezione, forse inefficiente, dell’affidamente cattolico sulla comunione dei santi. I santi vogliono aiutarci, e Dio glielo permette perché sono la nostra famiglia celeste estesa.
Ecco cinque modi in cui invoco i santi nella mia vita quotidiana che potreste trovare utili anche voi!
1. Quando devo trovare parcheggio chiedo aiuto a Santa Francesca Cabrini. L’ho imparato da alcuni sacerdoti domenicani che giurano che Madre Cabrini li aiuti sempre a parcheggiare ovunque. Ovviamente potete chiedere a qualsiasi santo di aiutarvi a parcheggiare. Io lo chiedo sempre a San Paolo. È un buon modo per collegarsi al proprio santo preferito e apre gli aspetti mondani della nostra vita al cielo.
2. Quando vi sentite poco coraggiosi, potete invocare un santo brusco e deciso per ottenerne l’aiuto. Padre Pio diceva quello che pensava e non era propriamente una mammoletta. Lo invoco sempre quando ho bisogno di una dose extra di coraggio. Provateci, funziona!
3. Quando dovete passare un test, San Giuseppe da Copertino può aiutarvi, perché nonostante le sue serie difficoltà accademiche riusciva a passare gli esami semplicemente per la saggezza divina che otteneva attraverso la preghiera. Santa Caterina d’Alessandria è un’altra santa a cui potete chiedere aiuto in questo campo. Era così erudita che si dice che da adolescente abbia discusso sulla fede con 50 filosofi pagani e li abbia battuti.
4. Quando avete bisogno di farvi una risata perché le cose si stanno facendo troppo serie, rivolgetevi a San Filippo Neri. Ha sempre portato gioia a quanti lo circondavano. Potremmo tutti ridere di più ed essere più felici nella nostra vita.
5. Quando vi sentite disperati o arrabbiati e e avete bisogno di aiuto per rispondere a qualcosa in modo maturo, chiedete l’aiuto di Maria. Maria è la santa per eccellenza. È l’intercessore per eccellenza. Maria, la Madre di Dio, viene ascoltata da Suo Figlio (Gv 2, 1-11), e noi possiamo contare su di lei nei nostri momenti di maggiore disperazione.
Se usate qualche altra “scorciatoia cattolica” per chiedere aiuto ai santi, condividetela nello spazio dedicato ai commenti!
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Suor Theresa Aletheia Noble, fsp, è autrice di The Prodigal You Love: Inviting Loved Ones Back to the Church. Di recente ha pronunciato i primi voti con le Figlie di San Paolo. Ha un blog su Pursued by Truth.
[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]
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