Tre vocazioni frustrate
Arrivano da Gesù tre uomini intenzionati a seguirlo. Hanno sentito parlare del Maestro, lo cercano e quando lo trovano gli manifestano il loro desiderio di offrirsi.
Uno scriba pieno di generosità
Il primo è uno scriba pieno di generosità. “Mentre andavano per la strada, un tale gli disse: ‘Ti seguirò dovunque tu vada’. Gesù gli rispose: ‘Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo’” (Lc 9, 58).
Questa era la situazione reale di Gesù. Rifiutato in Galilea e in Giudea, era un maestro itinerante senza un luogo di riposo fisso né un posto in cui insegnare. Chi voleva seguirlo doveva essere disposto a questa vita dura, lontana dalle illusioni di un maestro, e men che meno di un re.
Risposta affermativa ma con reticenze
“A un altro disse: ‘Seguimi’. E costui rispose: ‘Signore, concedimi di andare a seppellire prima mio padre’. Gesù replicò: ‘Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu và e annunzia il regno di Dio’” (Lc 9, 59-60).
La vocazione viene posta al di sopra di ogni altro dovere. Nessuno deve anteporsi all’amore di Dio.
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