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Lotti per pregare? Sei confuso? Ansioso? Queste 3 preghiere ti aiuteranno

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Flickr.com/ Creative Commons/ ©Adi ALGhanem

Catholic Link - pubblicato il 27/10/16

Di Ruth Baker

Non so voi, ma quando sono addolorata o stressata ci sono due vie che può prendere la mia vita di preghiera: o mi sento più vicina a Dio, e la preghiera arriva allora più facilmente, o la mia vita di preghiera diventa arida e sembra impossibile qualsiasi tipo di comunicazione con Dio. È allora che spesso veniamo incoraggiati a cercare preghiera e ispirazione in altri modi, ma cosa fare quando si sente che nulla ci ispira? Tre anni fa, quando mi trovavo in una situazione di questo tipo, ho scoperto le preghiere di Dietrich Bonhoeffer (grazie alla pubblicazione dello YOUCAT). All’epoca sentivo di non riuscire a pregare con le mie parole. Non avevo parole atte a esprimere i miei sentimenti, ma le preghiere di altre persone – i santi e anche i salmi – sembravano un po’ fuori dalla mia portata. Nel momento in cui non riuscivo a pregare a parole mie, le parole di Bonhoeffer sono state la cosa migliore che potessi trovare!

Dietrich Bonhoeffer era un teologo luterano, scrittore e docente universitario che venne imprigionato dai nazisti e poi giustiziato nel 1945, negli ultimi mesi della II Guerra Mondiale. Anche se non sapete molto di lui, come nel mio caso quando ho scoperto le sue preghiere, il suo carattere emerge brillando in modo tranquillo dalle sue parole. Quello che amo delle sue preghiere è l’onestà. Non finge con Dio che vada tutto bene. È estremamente aperto sulla difficoltà della sua situazione, e tuttavia – e questa è la parte importante – non si arrende. Bonhoeffer deve aver conosciuto la verità per cui la morte non ha l’ultima parola. È Cristo ad avere la parola finale, e le preghiere di Bonhoeffer rinviano tutto a Dio di modo che nel paradosso della sofferenza si riescano a trovare conforto e forza.

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La preghiera di Bonhoeffer “Chi sono io?” è stata scritta mentre era in prigione, e anche se il tema è probabilmente ben più drammatico di quello che ciascuno di noi sperimenterà nella propria vita, si possono riconoscere molte delle cose che dice. Tutti sappiamo quanto sia difficile mantenere l’apparenza; tutti conosciamo il dolore di sentirsi intrappolati in un lavoro che odiamo, la difficoltà della routine. Questa preghiera-poesia sembra un’effusione di disperazione apparentemente senza soluzione, ma l’ultima riga redime tutto. Pregandola, trovo una via d’uscita alla mia disperazione.

Queste tre preghiere sono perfette da recitare durante la giornata, con una “Preghiera del Mattino” e una “Preghiera della Sera” e il “Chi sono io?” che potrebbe essere inserita nella pausa pranzo o in qualche altro momento adatto. Sono state anche musicate, e la “Preghiera della Sera” viene inclusa in questo post cantata in uno splendido arrangiamento della Indiana University of Pennsylvania.

Se state lottando per pregare, speriamo che queste preghiere siano per voi un nuovo inizio.

“Preghiera del Mattino”

Al cominciar dei giorno, Dio, ti chiamo.
Aiutami a pregare e a raccogliere i miei pensieri su di te;
da solo non sono capace.
In me c’è buio, ma in te c’è la luce;
io sono solo, ma tu non mi lasci;
io non ho coraggio, ma tu mi sei d’aiuto;
io sono inquieto, ma in te c’è la pace;
in me c’è amarezza, in te pazienza;
io non capisco le tue vie,
ma tu sai qual è la mia strada.
Signore, qualunque cosa rechi questo giorno,
il tuo nome sia lodato!

“Chi sono io?”

Chi sono io? Spesso mi dicono
che esco dalla mia cella
disteso, lieto e risoluto
come un signore dal suo castello.

Chi sono io? Spesso mi dicono
che parlo alle guardie
con libertà, affabilità e chiarezza
come spettasse a me di comandare.

Chi sono io? Anche mi dicono
che sopporto i giorni del dolore
imperturbabile, sorridente e fiero
come chi è avvezzo alla vittoria.

Sono io veramente ciò che gli altri dicono di me?
O sono soltanto quale io mi conosco?
Inquieto, pieno di nostalgia, malato come uccello in gabbia,
bramoso di aria come mi strangolassero alla gola,
affamato di colori, di fiori, di voci d’uccelli,
assetato di parole buone, di compagnia
tremante di collera davanti all’arbitrio e all’offesa più meschina,
agitato per l’attesa di grandi cose,
preoccupato e impotente per 1′ amico infinitamente lontano,
stanco e vuoto nel pregare, nel pensare, nel creare,
spossato e pronto a prendere congedo da ogni cosa?

Chi sono io?
Oggi sono uno, domani un altro?
Sono tutt’e due insieme? Davanti agli uomini un simulatore
e davanti a me uno spregevole vigliacco?
Chi sono io? Questo porre domande da soli è derisione.
Chiunque io sia, tu mi conosci, o Dio, io sono tuo!

“Preghiera della Sera”

Signore, mio Dio, ti ringrazio
di questo giorno che si chiude;
ti ringrazio di aver dato riposo al corpo e all’anima.
La tua mano è stata su di me,
mi ha protetto e mi ha difeso.
Perdona tutti i momenti di poca fede
e le ingiustizie di questo giorno.
Aiutami a perdonare tutti coloro
che sono stati ingiusti con me.
Ti affido i miei cari, ti affido questa casa,
ti affido il mio corpo e la mia anima.
Dio, sia santificato il tuo santo nome.

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Ruth Bakerha scritto 54 post in questo blog. Ruth ha 25 anni ed è inglese. Ama correre, fare campeggio e scrivere, e pensa che non ci sia quasi niente di meglio del senso di soddisfazione che si prova dopo una giornata in montagna. Attualmente sta studiando Scrittura Creativa all’università. La sua fede significa tutto per lei.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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