3. A chi chiese permesso prima di costruire la Basilica? Gaudí, uomo di umiltà e preghiera
Il Tempio Espiatorio della Sacra Famiglia fu la sua preghiera finale. Era solito consultare la Madonna di Montserrat prima di iniziare nuove opere, e fece la stessa cosa anche in questo caso.
Visse in povertà e rinunciò a grandi progetti personali, pur di concludere la sua opera. Fece un digiuno che quasi lo uccise, e dedicò i suoi ultimi anni interamente alla Sagrada Familia,l’emblematica “cattedrale dei poveri” o “Bibbia in pietra”.
Aveva abitudini semplici: lavorare e pregare. Ogni giorno si recava alla Chiesa della Congregazione di San Filippo Neri per restare in adorazione davanti al Santissimo Sacramento.
E proprio per recarsi in chiesa fu investito da un tram. Vestiva in modo talmente umile che i soccorritori lo scambiarono con un mendicante. Fu ricoverato nell’Ospedale della Santa Croce. Le sue ultime parole furono:“Déu meu, Déu meu” (“Dio mio, Dio mio!”).
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4. La sua ispirazione? Gaudí, uomo di santità
Antoni Gaudí è sulla strada verso la santità. José Manuel Almuzara, presidente dell’Associazione Pro Beatificazione di Antoni Gaudí ha rivelato ad El Comercioa che punto si trova il processo.
È già servo di Dio e “negli anni ci siamo dati da fare per dimostrare le sue virtù eroiche e dei possibili miracoli. Ora manca soltanto che il Congresso ordinario dei cardinali e dei vescovi studi la documentazione”.
“Anche se non fosse stato un genio, la sua dimensione religiosa sarebbe stata comunque proiettata nelle sue opere; ma senza la sua fede la sua componente artistica sarebbe stata molto diversa“, spiega Almuzara.
Tutti, cattolici o meno, sono estremamente affascinati dalla genialità di Gaudí, visibile nella sua architettura e soprattutto nella Sagrada Familia. Forse è arrivato il momento di osservare più a fondo la più grande opera di questo artista: la sua intera vita.