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Quando si cerca il salvatore nei posti sbagliati

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US Government Work/Pete Souza

Meg Hunter-Kilmer - pubblicato il 17/10/16

Quando trasformiamo i nostri leader politici - o il denaro, l'amore, la fama, il comfort... - in divinità, ci guadagniamo questo mondo ma rischiamo di perdere quello che verrà

Mi portò al largo, mi liberò perché mi vuol bene
Salmo 18, 20

Che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?
Marco 8, 36

Non vi salverà né un’istruzione da Ivy League né l’amore della persona giusta. Non vi salverà né un sacerdote tradizionale né uno progressista. Non vi salverà questo papa e nemmeno uno diverso.

Se c’è un’eresia che Internet incoraggia, è l’appassionata convinzione che “tutto quello di cui abbiamo bisogno è…” Tutto quello di cui abbiamo bisogno è un Presidente repubblicano o un vescovo più compassionevole, un bambino che dorme di notte o una dieta che funzioni davvero, o ancora un salario minimo più alto o un migliore licenza di paternità, o un nuovo iPhone o un buon raccolto, e allora saremo felici.

No. Tutto quello di cui avete bisogno è Gesù.

Sembra che tutti noi, cristiani o meno, sappiamo di avere un disperato bisogno di un salvatore. Ogni quattro anni, troviamo quel salvatore in un candidato politico, per quanto possa essere terribile. Nel frattempo, il nostro salvatore potrebbe essere un movimento ecclesiale, un caro amico o anche una tazza di caffè. Non sono cose negative finché non diventano tutto, e poi si trasformano in idoli, come qualsiasi vitello d’oro o statua di Baal.

Forse non dovrebbe esserci bisogno di dirlo, ma molti di noi hanno bisogno di un promemoria: il mondo ha già un salvatore. E non siete voi. Non è una piattaforma politica o un boom economico o qualsiasi altra cosa, ma Colui che è Re al di sopra di tutti i re.

Forse non accettate nessuno dei nostri candidati (e posso dire “nessuno” perché ci sono più di due candidati presidenziali e non esiste solo la corsa presidenziale). Forse fate come me, che profetizzo cupamente il giorno del giudizio universale. Perché come me avete dimenticato che il grido “Signore, pietà” non è solo una dichiarazione di dolore, ma una supplica a Dio, che provvede sempre.

Non si tratta, ovviamente, solo di politica. Guardiamo anche al denaro, all’amore, alla fama e al comfort come se ci potessero salvare. Li rendiamo delle divinità, pensando che quello di cui abbiamo bisogno è un aumento, o un coniuge fedele o una vacanza, o un provider più affidabile, e che una volta ottenute queste cose andrà tutto bene.

Queste cose possono essere positive, o potrebbero essere dei mattoni che costruiscono un muro di autosufficienza, cose positive che ci accecano nei confronti della nostra necessità di un salvatore. E senza fare un patto col demonio o anche saltare un’unica Messa perdiamo la nostra anima, perché abbiamo messo le cose create al posto che spetta al Creatore.

La libertà che abbiamo in Cristo non è una libertà dalla fame, dalla povertà o dalla paura. È una libertà dal salvare noi stessi o dal trovare i nostri salvatori. È una libertà di sapere che qualsiasi cosa atroce o leggermente spiacevole stia accadendo nella nostra vita, quel male non è la fine. Egli vi ha salvati perché vi ama, e continuerà a salvarvi perché vi amerà sempre. Amerà per sempre la vostra famiglia. Amerà sempre questo Paese, anche se nessuno di noi lo merita. Ma se continuiamo a cercare la salvezza nei falsi dèi, anche se guadagniamo tutto questo mondo possiamo perdere quello che verrà.

Solo Dio salva. È l’unica speranza per la nostra Nazione, le nostre famiglie, le nostre anime. E allora lottate per la giustizia. Comprate prodotti americani boicottando tutto ciò che volete. Lavorate sodo e trovate un buon lavoro. Ma pregate. E ricordate che nulla di ciò che questo mondo ha da offrire offrirà la vera pace o la vera gioia. Perché quando dimentichiamo chi sia il salvatore corriamo il rischio di perdere la nostra anima.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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