“La Mama” è diventata nota anche come l’“Angelo della Prigione”. Si muoveva liberamente tra trafficanti di droga, ladri, assassini, stupratori e altro, toccando guance e offrendo preghiere. Molte delle persone recluse erano tra le più violente e disperate, ma lei camminava felicemente con loro e le confortava e consolava, asciugava le loro lacrime e teneva la loro testa tra le mani mentre morivano. È riuscita perfino a sedare da sola delle rivolte carcerarie.
Madre Antonia Brenner vedeva davvero il volto di Cristo in ogni prigioniero con cui entrava in contatto, e offriva a tutti misericordia e amore. Perché, altrimenti, criminali incalliti, alcuni dei quali non avevano mai amato né erano mai stati amati, l’avrebbero chiamata “Mama”? Ricambiavano il suo amore.
Credo che un giorno Madre Antonia Brenner verrà canonizzata. È stata un esempio per tutti noi, mostrandoci come amare il nostro prossimo in modo disinteressato, indipendentemente da chi possa essere. La sua vita ci mostra che non importa chi o cosa siamo, dove siamo stati o quello che abbiamo fatto, perché Dio ci chiama sempre.
Madre Antonia, prega per noi, soprattutto in questo Anno della Misericordia.
[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]
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