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Voglio un amore insoddisfatto

man climbing mountain at sunset

areebarbar/shutterstock

padre Carlos Padilla - pubblicato il 12/10/16

È difficile percepire in modo netto i limiti della nostra capacità di amare

Voglio aver bisogno della misericordia di Dio come un dono, e non esigerla ogni volta che cado, come se fosse un diritto.

Non so se le mie parole toccheranno il cuore di chi è lontano. Mi piacerebbe. Non so se ho risposte per chi cerca la verità in luoghi perduti. Non lo so, ma ci provo.

Voglio annunciare quel Dio sconosciuto che riempie la vita. Che placa la sete. Che calma il pianto. Voglio parlare di quel Dio infinito e misericordioso che sazia i miei desideri infiniti.

Anche se so che il mio cuore nutrirà sempre una nostalgia di cielo insoddisfatta. Il mio amore non è mai sufficiente. Non riesco a riempire ogni mio vuoto. Non riesco ad amare con tutta l’anima.

Diceva padre Josef Kentenich: “Come dev’essere il mio amore? Dev’essere un amore insoddisfatto. Osserviamo la gente che ama Dio con totale semplicità. Noteremo che hanno la sensazione di amare molto poco Dio; verificheremo che sono uomini insoddisfatti. La causa risiede nell’oggetto stesso dell’amore. Più ci avviciniamo a Dio, più avvertiamo la distanza e la limitazione del nostro amore. È difficile percepire in modo così forte i limiti della nostra capacità di amare, del nostro amore. Quando si sperimenta questo limite, la cosa più importante è volgersi allo Spirito Santo; solo Lui può ampliare la nostra capacità di amare. Maggiore sarà la nostra crescita nella semplicità, più forte sarà il nostro anelito dello Spirito Santo. L’amore insoddisfatto si sforza di ottenere una maggiore conoscenza, di ampliare l’amore”.

Il mio amore insoddisfatto mi porta a voler crescere ogni giorno, ma so chi ho scelto come Padre, come luogo per riposare.


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Voglio un cuore insoddisfatto che chieda ogni giorno che il mio amore aumenti. Voglio che Dio me lo ampli. Sono insoddisfatto. Cerco di più. Voglio di più. Non vorrei abituarmi mai a quello che ho. Non vorrei mai darmi per vinto e pensare di non poter fare di più.

Spero di non smettere mai di cercare, di indagare, di leggere, di pregare. Spero di non sedermi sul divano mentre i giorni mi passano davanti agli occhi, soddisfatto, triste.

Chiedo a Dio un cuore inquieto e insoddisfatto. Non voglio vivere soddisfatto. Il desiderio chiede sempre di più. Mi toglie dal mio conformismo. Mi porta al di fuori di me. Mi fa anelare a quello che non possiedo, desiderare ciò che ancora non vedo. Mi fa scalare verso un cielo che intuisco soltanto. Non è mai abbastanza. Non è mai sufficiente.

Cerco quel Dio che mi dà sempre di più. Sempre qualcosa di nuovo. Mi apre sempre nuovi orizzonti ancora da esplorare. Non voglio abituarmi a quello che ho già conquistato. Non voglio adattarmi a una vita mediocre. Posso sempre dare di più.

Posso sempre abbandonarmi di più nelle mani di Dio. Chiedo il miracolo. Chiedo la pace per continuare a cercare.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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