Se ti sei allontanato dalla Croce perché non vuoi seguire le regole, dà a Dio una possibilità di vincerti e stai a vedere cosa succede
Volga [il Signore] piuttosto i nostri cuori verso di lui, perché seguiamo tutte le sue vie e osserviamo i comandi, gli statuti e i decreti che ha imposti ai nostri padri.
1 Re 8, 58
Egli deve crescere e io invece diminuire.
Giovanni 3, 30
Quando insegnavo, sentivo spesso i miei studenti descrivere il Catechismo come “il libro delle regole”. Ogni volta che lo sentivo dicevo: “Trovatemi una regola”. “Cosa?”, chiedevano.
“Trovatemi una regola. Aprite quel libro e trovatemi una regola”. E loro ci provavano, ma si imbattevano sempre in descrizioni poetiche dell’amore di Dio, promesse di fedeltà e affermazioni della dignità umana. Oh, ci sono anche delle regole, sicuramente, ma la maggior parte del Catechismo, come la maggior parte della fede, non riguarda solo le regole.
Gesù non è venuto per dire alla gente cosa indossare, come pagare la decima o chi baciare. Queste cose contano, ovviamente, ma non sono il fulcro della questione. Il fulcro del Vangelo è l’amore, l’amore disperato di Dio e l’amore radicale che chiede in cambio.
Ma l’amore non è solo un sentimento. L’amore cambia il modo in cui vivi. Questa storia d’amore, come ogni storia d’amore realistica, giunge con alcune aspettative. “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti” (Giovanni 14, 15).
E così la Chiesa ha trascorso due millenni spiegando come dobbiamo vivere come persone che amano Dio, ma in qualche momento del percorso la storia d’amore si è persa nella mente di molti, anche di quelli che la vivono, e il cristianesimo è diventato quasi sinonimo di sistema morale, una serie di regole
che bisogna seguire per non bruciare all’inferno.
Anche prima della venuta di Cristo, prima che l’amore di Dio si facesse uomo, quando tutto ciò che faceva era effondere il suo amore per noi piuttosto che provarlo nel suo corpo e nel suo sangue, anche allora non riguardava le regole di per sé. Ogni regola è sempre esistita per amore.
La preghiera di Salomone nel primo Libro dei Re è splendida: possa il Signore volgere i nostri cuori a Lui perché possiamo servirlo. Non “Possa legare le nostre lingue perché non possiamo imprecare” o “Possa calmare la nostra rabbia perché possiamo non uccidere”. Il volgere i nostri cuori ci permette di seguire i comandi di Dio, ma seguire i suoi comandi permette al nostro cuore di essere guidato. La preghiera non consiste nel fatto di poter evitare ogni azione negativa per non incorrere nell’ira di Dio, ma nel potersi avvicinare a Lui.