Messaggio spirituale per la “buona battaglia” nella festa di Giovanni XXIII
Il buon cristiano sa che senza croci, senza tribolazioni e senza lotta spirituale è difficile far fronte al nemico della luce (il diavolo), che è “instancabile, astuto e fallace”, come diceva San Giovanni XXIII, più noto come il “papa buono” e la cui festa è stata celebrata l’11 ottobre.
“Satana ripete agli uomini queste parole: ‘Guarda quanto sono affascinanti i desideri della vita; i desideri che si risvegliano e non si spengono; il senso degli onori della gloria della propria affermazione’”, diceva Angelo Giuseppe Roncalli (1881-1963), ordinato sacerdote nel 1904.
Il “papa buono” metteva in guardia contro la tentazione del male e quella che dev’essere la risposta del cristiano.
“Le occasioni per la buona battaglia non mancano. Dobbiamo avere sempre il fermo proposito di ottenere la vittoria” (6-6-1962). Questo insegnava il papa che durante la II Guerra Mondiale (1939-1945) soccorse numerosi ebrei con l’aiuto di visti di transito della delegazione apostolica.
Dopo la morte di papa Pio XII, il cardinal Roncalli venne chiamato ad essere un papa “di transizione”, ma superò tutte le aspettative aprendo un cammino di rinnovamento unico per la Chiesa.
“Bisogna sentire la presenza di Dio, trovarlo in ogni momento e in ogni parte, e quindi allontanare e rifiutare il demonio” (25-7-59), affermava.
Il papa che ha scritto le famose encicliche Pacem in terris e Mater et magistra e ha convocato il Concilio Vaticano II affermava che “senza croce, senza sofferenze e senza gli assalti del maligno il cristianesimo non è né sarebbe comprensibile” (10-11-59).