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Ho abortito a 19 anni, non commettete questo grave errore

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Encuentra.com - pubblicato il 10/10/16

Ogni volta che una donna mi dice di essere decisa ad abortire o insicura posso comprenderla, abbracciarla

“L’umanità sono i bambini. Tutti i bambini, perché Dio crea tutti con Amore”. Sheila Morataya

Mi è successo ancora una volta. Sto raccontando tranquillamente la mia storia quando arrivo a un punto in cui mi commuovo profondamente e non riesco a trattenere le lacrime. Sgorgano come un’acqua che pulisce, che risciacqua la mia vita.

E non sgorgano con dolore, ma con quella sensazione di chiarezza e di consapevolezza che deriva dal sapere di aver commesso un peccato grave, che ha inchiodato alla croce Gesù: l’aborto.

Quando abortisco, inchiodo un’altra volta Gesù alla croce, lo frusto, sputo sul suo viso, lo disprezzo e lo uccido senza saperlo, perché a 19 anni, senza essere del tutto consapevole di ciò che facevo, perché entravo in panico ogni volta che pensavo a mio padre, c’era una profonda tristezza nella mia vita.

Neanche il mio ragazzo è stato capace di assumere la cosa, e così quella che era la mia migliore amica mi ha accompagnata ad abortire.

Oggi ogni volta che una donna mi dice di essere decisa ad abortire o insicura posso comprenderla, abbracciarla e raccontarle la mia storia.

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Questo pomeriggio, narrando ancora una volta la mia storia dolorosa e piangendo pentita, ho sentito l’urgente bisogno di venire qui davanti al tabernacolo a parlare con Gesù, a ringraziarlo per il perdono immeritato, per l’Amore che sento fin nelle ossa, nell’utero, nel cuore e nell’anima, per la certezza che mi ama.

Questa misericordia sperimentata da quando sono diventata più consapevole del terribile peccato che ho commesso mi ha dato coraggio e fiducia per scrivere e parlare alle donne, chiedendo loro di non commettere questo grave errore, del quale si pentiranno sempre.

Non sono mai stata consapevole del mio aborto fino a quando non ho compiuto 42 anni, perché ho deciso di seppellirlo, di dimenticarlo. A volte ho perfino pensato di aver immaginato di essere stata incinta e di aver abortito. Bugia!

Risvegliarmi a questa atrocità mi ha guarito il corpo, la mente e il cuore, e mi ha permesso di conoscermi e di scoprire perché sono nel mondo.

Nessuna donna dovrebbe mai abortire

La parola “abortire” è la più oscura del vocabolario. Ha un peso scomodo, disarmonizzante, di morte. Morte dell’umanità, della dignità di essere persona, dell’autostima e di tutte le speranze nei confronti della vita.

A 42 anni ho iniziato a capire perché la mia vita era andata com’è andata, perché il rapporto con il mio ragazzo è terminato, qual era il motivo delle mie depressioni e della mia rabbia, perché avevo un matrimonio senza coniugalità e perché ero emotivamente scollegata dai miei figli.

Sono queste le conseguenze dell’aborto. Chi lo avrebbe mai detto? Perché nessuno mi ha avvertita?

Ora so che Dio è Misericordia, che sono stati dodici anni di purificazione, riparazione e illuminazione sul valore e sulla sacralità della vita.

Ora so che quando piango, sapendo che Dio mi ha perdonata, queste lacrime continuano a pulire la mia profonda ferita.

Una ferita che sarà sempre aperta e che per me è il costato di Cristo stesso, che effonde attraverso di lei la sua acqua pura per il mio peccato, e da me effonde questa voce per alleviare le donne che hanno abortito ed esortare a desistere da questo peccato quelle che pensano di commetterlo.

L’umanità sono i bambini, perché Dio crea tutti con Amore. Non c’è alcun bambino che non sia amato, perché Dio lo ha già amato creando il suo nome.

Credo che sia per questo che sono venuta immediatamente davanti al tabernacolo, perché qui sento il Suo amore misericordioso e piango e gli chiedo nuovamente perdono, sapendo che è necessario per me e per il mio bambino che mi aspetta in cielo.

La mia paziente è rimasta un po’ in silenzio e poi mi ha detto: “Dio vive. Dio è realmente vivo. Sento continuamente il suo perdono”.

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Di Sheila Morataya
Austin, Texas (Stati Uniti)
Consulente matrimoniale – Life Coach – Problemi relazionali

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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