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12 rumori che impediscono di ascoltare Dio

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Kues/Shutterstock

Padre Henry Vargas Holguín - pubblicato il 05/10/16

Fare silenzio esteriormente è più facile che trovare il silenzio interiore...

Per realizzare una preghiera proficua, bisogna favorire il silenzio. È una condizione indispensabile per ascoltare e incontrare Dio.

Più che favorire il silenzio esteriore, bisogna favorire quello interiore; bisogna ELIMINARE TUTTI I RUMORI che influiscono negativamente sulla preghiera, rumori che distraggono o impediscono perfino di realizzare la preghiera.

Il silenzio esteriore

“Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto…” (Mt 6, 6).

Sarà molto difficile ascoltare Dio se siamo immersi in un contesto caotico pieno di agitazione, parole e dispersione. È importante il silenzio della lingua, dei mezzi di comunicazione, delle cose e delle persone.

Questo silenzio è il più facile. Basta entrare in un bosco, stare in cima a una montagna, entrare in una cappella solitaria, ecc.

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Il silenzio interiore

L’incontro con Dio avviene nel silenzio dell’anima. È importante conoscere i rumori che potremmo chiamare “interiori” per superarli in serenità.

Sono rumori tremendi che non ci permettono l’incontro con Dio nella preghiera, sia essa comunitaria (verbale, liturgica) o – e a maggior ragione – personale (preghiera mentale: contemplazione, meditazione).

Sono rumori silenziosi che anche se non vengono a galla si annidano nella profondità della persona. Sono rumori che alla lunga ci fanno anche ammalare. Ricordiamone alcuni:

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1.Il rumore dell’odio. Questo sentimento rende impossibile la preghiera, perché la persona non ha vita spirituale o vita di Dio perché prescinde dall’altro. Lo dice bene San Giovanni: “Chiunque odia il proprio fratello è omicida” (1 Gv 3, 15).

2. Il rumore della critica verso Dio. Quando rimproveriamo Dio per il male che ci accade o che vediamo. Questo rumore silenzioso ci fa tacere come atteggiamento di rimprovero, crea distanza ed elimina il desiderio di dialogare con Dio. Se si nutre un senso di disprezzo nei confronti di Dio, è impossibile intavolare un dialogo sereno.

3. Il rumore del rancore. L’ira contro qualcosa o qualcuno, se non eliminata in tempo, può trasformarsi in rancore. Questo rumore è negativo anche per la salute fisica e psicologica. Conviene ricordare che una condizione previa della preghiera è avere un cuore riconciliato (Mt 5, 24).

4. Il rumore dell’orgoglio. Questo rumore silenzioso è eccesso di amor proprio, un amore per i propri meriti per cui la persona si crede superiore alle altre e non bisognosa di Dio.

5. Il rumore dell’invidia. Questo rumore silenzioso fa sì che non si lodi nessuno né si parli bene di alcuno. È un rumore che disconosce i propri talenti negando l’azione di Dio nella propria vita, e questo crea tensione nei Suoi confronti.

6. Il rumore della paura. Impedisce di confidare in Dio e nella Sua provvidenza. Si crede anche che a Dio non importi di noi.

7. Il rumore delle preoccupazioni. Queste circostanze assorbono l’intenzione. Non c’è la dovuta vicinanza a Dio, c’è mancanza di comunicazione perché le preoccupazioni ci suscitano inquietudine.

8. Il rumore della debolezza. È praticamente il silenzio dell’impotenza. Si crede che la preghiera non sia possibile, o sia inefficace. Non si sa cosa fare o dire nella preghiera e si decide di non compierla.

9. Il rumore dell’accomodamento nel peccato. Il ricordo del proprio peccato e/o la compiacenza o l’insediamento in esso è un’ancora che ci impedisce di elevarci a Dio, o di entrare in sintonia con Lui.

10. Il rumore della vanità. L’inclinazione ad adattarci alla mentalità del mondo e alle sue frivolezze accaparra l’attenzione e fa sì che la preghiera sia impossibile, visto che non viene considerata un aspetto prioritario della vita.

11. Il rumore del proprio passato. Un passato in cui non si ha avuto esperienza né di Dio né della preghiera. Il ricordo degli errori del passato crea inoltre inquietudine interiore.

12. Il rumore delle fantasie. Un’immaginazione traboccante che non si controlla genera fantasie di ogni tipo che impediscono di ascoltare la voce di Dio.

Conviene ricordare questi rumori e individuarne altri per poi riconoscerli come un problema, perché solo in questo modo potremo fare qualcosa per superarli e per favorire la preghiera.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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