Donò la propria vita perché i cristiani catturati dai musulmani potessero vivere
L’Ordine della Beata Vergine Maria della Misericordia, noto come dei Mercedari, è stato fondato nel 1218 da San Pietro Nolasco. Il suo obiettivo era il riscatto dei cristiani catturati e imprigionati dai musulmani. Diventare un mercedario richiede un impegno aggiuntivo, noto come “quarto voto” dell’ordine.
Oltre ai voti tradizionali di povertà, castità e obbedienza, infatti, i Mercedari si impegnano a dare la propria vita per quella degli altri. Uno dei primi Mercedari, lo spagnolo San Raimondo Nonnato, ha fatto proprio questo.
Se il suo cognome, “Nonnato”, sembra strano, è perché è latinizzato e significa “non nato”. Nel 1204 suo padre lo mise al mondo con un pugnale, aprendo il grembo della madre, che morì durante il travaglio.
Il padre di Raimondo era proprietario di numerose fattorie, e voleva che il figlio ne gestisse una. Raimondo, tuttavia, era attirato dalla vita religiosa. Era profondamente devoto a Dio e alla Madonna. Vicino a dove abitava c’era l’antica cappella di San Nicola, e lui ci andava spesso a pregare e a meditare. Alla fine il padre capì che il figlio non avrebbe realizzato ciò che sognava per lui e acconsentì al suo desiderio di unirsi ai Mercedari, a Barcellona.
Incoraggiato dal permesso paterno, Raimondo disse ai Mercedari che aveva già fatto un voto privato di verginità perpetua e che era determinato a unirsi a loro. Venne accettato e si dice che fu proprio San Pietro Nolasco, il fondatore dell’ordine, a dargli l’abito.
Nel 1224 padre Raimondo iniziò il suo primo viaggio di riscatto a Valencia, che era stata conquistata dai mori e dove riuscì a ottenere la liberazione di 233 prigionieri cristiani. Era solo all’inizio della sua opera.