Renato Giuliani, noto imprenditore del Varesotto, è morto a gennaio all’età di 97 anni. Era vedovo e senza figli, e ora si scopre, al momento della realizzazione delle sue ultime volontà, che ha lasciato quasi tutto il suo patrimonio in beneficenza a diverse associazioni del territorio. In tutto, circa sette milioni di euro (Corriere della Sera, 3 ottobre).
Nato a Milano, Giuliani ha costruito la sua fortuna nell’azienda di famiglia, la Ficep Spa, 500 dipendenti, produttrice di macchine utensili, con sede in provincia di Varese.
DOPO LA MORTE DELLA MOGLIE
«La svolta è arrivata con la morte della moglie — racconta il nipote di Renato, Alessandro Bernardini al Corriere — quando ha cominciato ad interrogarsi su cosa sarebbe rimasto di lui. Lì ha iniziato a chiedere a me e ad altri suoi collaboratori di cui si fidava quali fossero a Varese le realtà del volontariato serie a cui fare donazioni. È stata una scelta meditata e condivisa con le persone vicine. Anche per questo noi parenti ne condividiamo lo spirito e lo riteniamo un gesto di assoluta grandezza».
IL PONTE DEL SORRISO
Un uomo di gran cuore, un filantropo vero, che ha scelto la fondazione Il Ponte del Sorriso a cui destinare i 784mila euro per progetti a favore dei bambini ricoverati all’ospedale materno-infantile Filippo Del Ponte di Varese. I fondi sono stati utilizzati per completare una struttura residenziale d’accoglienza delle famiglie dei piccoli pazienti.
HOUSING SOCIALE
Il sogno si realizza mercoledì 5 ottobre quando nel capoluogo lombardo sarà inaugurata “La Casa del Sorriso“, il grande progetto di housing sociale, finanziato da Giuliani.
«E’ una di quelle notizie che ti sembrano incredibili, quando le ricevi – dice Emanuela Crivellaro, anima del Ponte del Sorriso – Oltre 784mila euro sono stati donati al Ponte Del Sorriso da Renato Giuliani, una generosa persona che prima di morire ci ha destinati quali beneficiari di parte del suo patrimonio» (Varese news, 3 ottobre).
DALLA GUERRA ALLE INDUSTRIE
Giuliani, sin da giovane aveva mostrate brillanti qualità: aveva il diploma di disegnatore meccanico, era stato soldato e prigioniero in un campo di lavoro tedesco durante la seconda guerra mondiale, ed era poi diventato protagonista del boom economico nella zona di Varese. Insieme ai suoi fratelli, fondò la Ficep, che può vantare oggi sedi in tutto il mondo. Dopo essersi sganciato dai fratelli, creò una nuova azienda di materie plastiche, in cui ha lavorato fino a 93 anni (The Huffington Post, 3 ottobre).