Non possiamo separarci dal nostro corpo al momento di pregare
Di Sebastian Campos
Per quanto possiamo essere spirituali, non possiamo separarci dal nostro corpo al momento di pregare. Preghiamo anche con il corpo, non solo con la voce e con il pensiero. Se sei contento, il tuo volto lo esprime, ma anche il tuo corpo; se sei preoccupato ti porti le mani alla testa; quando incontri qualcuno di cui provi nostalgia ti protendi verso di lui, lo abbracci e ti ci avvicini, non limitandoti a dire che ti mancava. Nel nostro incontro con Dio accade lo stesso. L’atteggiamento corporeo esprime qualcosa.
Il Catechismo insegna che abbiamo bisogno di associare i sensi alla preghiera, che sperimentiamo la necessità di tradurre esteriormente i nostri sentimenti. “Dio cerca adoratori in Spirito e verità, e, conseguentemente, la preghiera che sale viva dalle profondità dell’anima. Vuole anche l’espressione esteriore che associa il corpo alla preghiera interiore, affinché la preghiera gli renda l’omaggio perfetto di tutto ciò a cui egli ha diritto” (CCC, n. 2703).
Per questo è importante essere consapevoli della nostra posizione e del nostro atteggiamento corporeo al momento di disporci a pregareo a partecipare a qualche liturgia. Non confondetevi. Non si tratta di assumere un “viso da preghiera” o un “atteggiamento orante” solo per rispettare il protocollo perché la gente veda che siamo molto pii e spirituali (sarebbe pura vanità). Il fatto è che curando la propria posizione corporea e standoci attenti si avranno meno distrazioni e si raggiungerà un incontro più profondo con Dio.
Sant’Ignazio di Loyola, nel libro degli Esercizi Spirituali, dice al numero 76: “entrare nella contemplazione, a volte in ginocchio, a volte prostrato in terra, a volte supino con il volto in alto, a volte seduto, a volte in piedi; andando sempre a cercare ciò che voglio. In due cose faremo attenzione: la prima è, che se trovo ciò che voglio in ginocchio, non mi muoverò oltre; e se prostrato, lo stesso, ecc; la seconda, nel punto nel quale troverò ciò che voglio, lì mi riposerò, senza aver ansia di andare avanti finché mi soddisfi”.
LEGGI ANCHE: Qual è la posizione migliore del corpo per pregare?