Così il pontefice durante la catechesi a piazza San Pietro
Il Papa ha tenuto l’udienza generale in Piazza san Pietro svolgendo la catechesi sul tema “Il perdono e la Croce”. “Le parole che Gesù pronuncia durante la sua Passione – ha detto – trovano il loro culmine nel perdono” “Gesù perdona: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Lc23,34). Non sono soltanto parole, perché diventano un atto concreto nel perdono offerto al “buon ladrone”, che era accanto a Lui. San Luca racconta di due malfattori crocifissi con Gesù, i quali si rivolgono a Lui con atteggiamenti opposti”.
“Il primo lo insulta, come lo insultava tutta la gente, lì, come fanno i capi del popolo, ma questo povero uomo, spinto dalla disperazione: «Ma, se tu sei il Cristo, salva te stesso e noi!» (Lc 23,39). Questo grido testimonia l’angoscia dell’uomo di fronte al mistero della morte e la tragica consapevolezza che solo Dio può essere la risposta liberatrice: perciò è impensabile che il Messia, l’inviato di Dio, possa stare sulla croce senza far nulla per salvarsi”. E a braccio ha aggiunto: “E non capivano, questo. Non capivano il mistero delsacrificio di Gesù. E invece Gesù ci ha salvati rimanendo sulla croce. E tutti noi sappiamo che non è facile rimanere sulla croce, sulle nostre piccole croci di ogni giorno: non è facile. Lui, in questa grande croce, in questa grande sofferenza, è rimasto così e lì ci ha salvati; lì ci ha mostrato la sua onnipotenza e lì ci ha perdonati”.
“Lì si compie la sua donazione d’amore e scaturisce per sempre la nostra salvezza. Morendo in croce, innocente tra due criminali, Egli attesta che la salvezza di Dio può raggiungere qualunque uomo in qualunque condizione, anche la più negativa e dolorosa. La salvezza di Dio è per tutti: per tutti! Nessuno escluso. E’ offerta a tutti. Per questo il Giubileo è tempo di grazia e di misericordia per tutti, buoni e cattivi, quelli che sono in salute e quelli che soffrono”.
A braccio ha proseguito: “Ma ricordatevi quella parabola che racconta Gesù sulla festa dello sposalizio di un figlio di un potente della terra: quando gli invitati non hanno voluto andarci, dice ai suoi servitori: ‘Andate agli incroci dei cammini, chiamate tutti, buoni e cattivi …’. Tutti siamo chiamati: buoni e cattivi. La Chiesa non è soltanto per i buoni o per quelli che sembrano buoni o si credono buoni; la Chiesa è per tutti, e anche preferibilmente per i cattivi, perché la Chiesa è misericordia”.
“E questo tempo di grazia e di misericordia ci fa ricordare che nulla ci può separare dall’amore di Cristo! (cfr Rm 8,39). A chi è inchiodato su un letto di ospedale, a chi vive chiuso in una prigione, a quanti sono intrappolati dalle guerre, io dico: guardate il Crocifisso; Dio è con voi, rimane con voi sulla croce e a tutti si offre come Salvatore. Lui ci accompagna, tutti noi, a voi che soffrite tanto, crocifisso per voi, per noi, per tutti. Lasciate che la forza del Vangelo penetri nel vostro cuore e vi consoli, vi dia speranza e l’intima certezza che nessuno è escluso dal suo perdono”.