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Procedure più rigorose per l’esame medico dei miracoli

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© Antoine Mekary / ALETEIA

Iacopo Scaramuzzi - Vatican Insider - pubblicato il 23/09/16

Nuovo regolamento per la consulta medica della Congregazione delle Cause dei Santi. Maggioranza qualificata, numero limitato di riesami, pagamenti solo con bonifico

La Santa Sede ha approvato un nuovo regolamento che fissa procedure più rigorose per l’esame dei miracoli da parte della consulta medica della Congregazione per le Cause dei Santi. Tra le novità, maggioranza qualificata, numero limitato di riesami in caso di rigetto e pagamenti solo con bonifico bancario.

Il testo, approvato dal cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin su mandato pontificio lo scorso 24 agosto e pubblicato oggi a firma del cardinale Angelo Amato, prefetto del Dicastero vaticano responsabile delle beatificazioni e delle canonizzazioni, «oltre all’adeguamento linguistico e procedurale», introduce «alcune novità», spiega l’arcivescovo Marcello Bartolucci, segretario della Congregazione delle Cause dei Santi, in una nota diramata dalla Sala stampa vaticana.

Tra queste novità, «la maggioranza qualificata, per procedere ad ulteriora, nell’esame di un presunto miracolo è di almeno 5/7 oppure 4/6», laddove in passato la maggioranza era semplice e, nella prassi, già sotto Benedetto XVI si era passati alla maggioranza qualificata. Inoltre, «il caso non può essere riesaminato più di 3 volte», mentre in precedenza si procedeva oltre, «per il riesame del presunto miracolo si richiede una Consulta con nuovi membri», mentre in passato la stessa consulta riesaminava lo stesso caso precedentemente bocciato o lasciato in sospeso, e «l’incarico del Presidente della Consulta può avere solo una riconferma (5 anni più altri 5)». Ancora, «sono tenuti al segreto tutti quelli che trattano il presunto miracolo (promotori della causa, tribunale, postulatori, periti, officiali del Dicastero)». E se in passato i pagamenti potevano avvenire anche brevi manu, «i compensi ai periti saranno corrisposti solo tramite bonifico bancario». A quanto si apprende in Vaticano, il tariffario romano prevede, per esempio, il pagamento di 500 euro ciascuno per i due periti dell’esame medico preliminare e un totale di 3760 euro per i sette membri della consulta medica.

«Il miracolo, richiesto per la Beatificazione dei Venerabili Servi di Dio e per la Canonizzazione dei Beati, fu sempre esaminato con il massimo rigore», sottolinea al primo paragrafo il regolamento, che poi traccia una breve storia della presenza di un organismo medico specialistico nell’esame delle guarigioni miracolose attribuite all’intercessione di un candidato all’onore degli altari: il ricorso a periti medici risale all’epoca medievale, un primo albo specifico è del 1743 (Benedetto XIV), una commissione medica e un distinto consiglio medico nel 1948 (Pio XII), i due organismi vennero unificati in una Consulta medica nel 1959 (Giovanni XXIII) e Paolo VI una prima volta nel 1969 e una seconda volta nel 1976 promosse una revisione delle norme del regolamento. Proprio il testo dell’ultima revisione di Papa Montini, che risale al 23 aprile del 1976, si ispira, aggiornandolo, il regolamento pubblicato oggi. Che, si legge nel testo, avviene dopo che «la promulgazione della Costituzione Apostolica Divinus perfectionis Magister di Giovanni Paolo II, il 25 gennaio 1983, e l’esperienza degli ultimi anni da parte di questa Congregazione evidenziarono la necessità di aggiornare nuovamente il Regolamento della Consulta Medica». I lavori per la stesura di questo nuovo regolamento sono iniziati nel settembre 2015.

Il nuovo regolamento, che non ha valore retroattivo inficiante le beatificazioni e le canonizzazioni pronunciate in passato, né ha diretto collegamento con alcuni malfunzionamenti emersi nell’istruttoria della riforma della Curia voluta da papa Francesco, e poi emersi con la fuga di documenti riservati (vatilekas), si inserisce nel quadro di una più ampia revisione del regolamento generale della Congregazione tuttora in corso.

La finalità del regolamento pubblicato oggi dal Vaticano «non può essere che il bene delle cause, che non possono mai prescindere dalla verità storica e scientifica degli asseriti miracoli», afferma monsignor Bartolucci. «Come è necessario che le prove giuridiche siano complete, convergenti e affidabili, così è necessario che il loro studio sia effettuato con serenità, obiettività e sicura competenza da parte di periti medici altamente specializzati e, poi, a un livello diverso, dal congresso dei consultori teologi e dalla sessione dei cardinali e vescovi per arrivare, infine, alla determinante approvazione del Santo Padre, che ha l’esclusiva competenza di riconoscere un evento straordinario come vero miracolo».

QUI L’ARTICOLO ORIGINALE

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