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Dalle reliquie della croce di Cristo si potrebbe davvero costruire una nave?

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Dominio pubblico

Philip Kosloski - pubblicato il 15/09/16

Nel corso dei secoli gli scettici hanno messo in dubbio l'autenticità della reliquia, ma ecco cosa ci dice la Storia

Il 14 settembre ricorre la Festa dell’Esaltazione della Santa Croce, che celebra la gloria della croce di Cristo attraverso la quale siamo stati salvati. È anche un giorno che commemora il ritrovamento della Croce di Gesù da parte di Sant’Elena (madre di Costantino) nel 326, e da quel giorno le reliquie della Vera Croce sono state distribuite in tutto il mondo.

Delle piccole reliquie della croce possono ancora oggi essere trovate in grandi cattedrali, così come in alcune delle più umili chiese di campagna. A volte anche dei singoli individui hanno dichiarato di possederne alcune. Giovanni Calvino ha scherzato sulla grande diffusione di queste reliquie, dicendo che “se tutti i pezzi ritrovati venissero uniti insieme, vi si potrebbe costruire una nave gigantesca”.

Gli scettici d’oggi restano ancorati alla posizione di Calvino, dichiarando che dato che vi sono così tante “reliquie” della Vera Croce, ne consegue che Sant’Elena non ebbe mai trovato la croce, e che tutte le altre reliquie non sono altro che dei falsi; dei pezzi di comunissimo legno messi in un contenitore d’oro.


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È davvero così? Se mettessimo insieme tutte le reliquie della Vera Croce, potrebbe uscirne una nave in legno che farebbe concorrenza all’Arca di Noè?

È un mito o un fatto autentico?

Innanzitutto bisogna approfondire cosa ci dice la Storia in merito al ritrovamento della Vera Croce.

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La Tradizione afferma che Sant’Elena fu ispirata da Dio a viaggiare in Terra Santa in cerca della Vera Croce di Gesù Cristo (questo è confermato anche da fonti contemporanee quali San Giovanni Crisostomo, Sant’Ambrogio, Rufino e Gelasio, per nominarne alcuni). Dopo la morte di Gesù, gli ebrei nascosero la croce in un fosso, coprendola con delle pietre per evitare che i cristiani la venerassero. Nello stesso sito fu poi fatto costruire (molto probabilmente durante il dominio dell’Imperatore Adriano) un santuario pagano in onore della dea Venere.

Soltanto pochi ebrei sapevano dove fosse nascosta la Vera Croce, tramandando l’informazione ai propri figli nei secoli. Uno di questi ebrei, di nome Giuda, si sentì in dovere di dire a Sant’Elena dove fossero state sotterrate le reliquie della Vera Croce.

Scavando nel punto indicato furono trovate tre croci; una di esse doveva essere la Vera Croce, e le altre due quelle dei ladroni crocifissi insieme a Gesù. Ma non si sapeva quale delle tre fosse esattamente la croce su cui venne crocifisso Gesù. Decisero di metterle alla prova: portarono lì una donna gravemente malata e le fecero toccare ognuna delle tre croci. Una di esse guarì miracolosamente la donna, e a causa delle sue proprietà soprannaturali fu ritenuta essere la Vera Croce. Venne poi custodita in una chiesa costruita a Gerusalemme sul Santo Sepolcro.

Poco dopo questo evento la Vera Croce venne spezzata in due parti; una rimase a Gerusalemme e l’altra fu inviata a Costantinopoli. Sant’Elena ne prese una parte consistente e la portò a Roma, dove si trova ancora oggi (nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme). Iniziò quindi la frammentazione della Vera Croce. Molte chiese e individui chiedevano le reliquie per custodirle in chiese e cattedrali, in modo che i pellegrini non dovessero più viaggiare fino a Gerusalemme per venerare la reliquia.

Nel XIX sec. uno studioso indipendente francese di nome Charles Rohault de Fleury decise di verificare quanto sostenuto precedentemente e vedere se fosse vero che tutte le reliquie della Vera Croce avrebbero formato una nave gigantesca. Rintracciò ogni reliquia e nel 1870 pubblicò uno studio scientifico chiamatoMémoire sur les instruments de la Passion.

Dopo aver calcolato il peso della croce trasportata da Gesù, stimò che il volume della croce sarebbe dovuto essere di circa 18 metri cubi. Poi De Fleury paragonò quel numero con il volume totale di tutte le reliquie della croce al mondo, scoprendo che misuravano soltanto 0,4 metri cubi. Sorpreso da quel numero, de Fleury moltiplicò il volume ottenuto per 10, coprendo eventuali reliquie distrutte o in mano a privati.


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Ma anche allora i 4 metri cubi erano ben lontani dal volume originale della croce.

Mito sfatato!

Sicuramente nel corso del tempo vi sono state false reliquie della croce, ecco perché è importante conoscere la storia di una particolare reliquia ed avere un’adeguata documentazione, in modo da verificarne l’autenticità.

Nel secoli sono stati attribuiti alle reliquie della Vera Croce molti miracoli e guarigioni, dimostrando il durevole potere della croce di Cristo.

“Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo, perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo”.

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