Informazioni di utilità pubblica da leggere e condividereLa pillola del giorno dopo – nota anche come anticoncezionale orale d’emergenza (AOE) – è promossa da alcuni come rimedio efficace per evitare una gravidanza indesiderata, soprattutto tra i giovani. Cosa c’è di vero in questo? José López Guzmán, esperto spagnolo di Farmacia e dottore in Bioetica, ha spiegato 4 aspetti essenziali di questa sostanza che bisogna conoscere.
Il dottor López Guzmán fa parte del gruppo docente internazionale del Diploma di Bioetica nella Ricerca Biomedica e Clinica dell’Università Cattolica San Turibio di Mogrovejo, in svolgimento in Perù dall’agosto di quest’anno al marzo 2017.
1. Che cos’è?
“La pillola del giorno dopo è un metodo post-coitale, ovvero che si utilizza dopo il coito, con l’intenzione di impedire una gravidanza”, ha spiegato il dottor López Guzmán al Gruppo ACI. “È una forte concentrazione di ormoni, chiamata molte volte ‘bomba ormonale’”.
Con una dose di levonorgestrel, una delle sostanze commercializzate come pillola del giorno dopo, “diamo a una donna in una dose” quello che nelle pillole anticoncezionali comuni si assume “in un mese”. “Ha 30 volte in più la composizione di ormoni”, ha indicato.
Nel caso del levonorgestrel, ha segnalato, il suo uso viene prescritto fino a 72 ore dopo l’atto sessuale.
2. Come funziona?
Il dottor López Guzmán ha avvertito che la scienza non può definire con precisione quale sia il meccanismo della pillola del giorno dopo, e anche se sono stati proposti cinque meccanismi “ce ne sono due prioritari”.
Il primo, ha affermato, “impedisce l’ovulazione: se non c’è ovulo, anche se c’è spermatozoo, non ci può essere fecondazione”. Agendo in questo modo, funzionerebbe “come un anticoncezionale normale”.
“L’altro meccanismo è che agisce sull’endometrio di modo che se è avvenuta la fecondazione l’embrione non possa sopravvivere, non possa svilupparsi”.
“Quello che non si sa è in quale misura agisce ciascuno di essi”, ha segnalato, precisando che “è tuttavia possibile sapere alcune cose. La prima è che non è sempre anovulatoria. È dimostrato ed è l’unica cosa che ci può dire la scienza. Quando si assume la pillola del giorno dopo, è una menzogna dire che impedisce sempre l’ovulazione”.
“Ci sono situazioni, momenti nel ciclo della donna, in cui non si può impedire l’ovulazione, ad esempio il primo giorno di ovulazione. In quel momento non ha più capacità di agire sull’ovulazione”.
3. Ha un effetto abortivo?
Considerando che la vita inizia “al momento della fecondazione”, l’uso della pillola del giorno dopo “è un metodo abortivo”, ha sottolineato il medico.
“Al momento dell’unione tra lo spermatozoo e l’ovulo, si genera una nuova vita”.
“Un ovulo e uno spermatozoo sono due cellule che se non si uniscono sono sul punto di morire. Quando si uniscono, inizia un dinamismo vitale che continua, se lo si lascia proseguire, fino alla morte del soggetto quando è adulto”.
Il dottor López Guzmán ha segnalato che “non possiamo sapere prima dell’impianto se sarà un maschio o una femmina, se sarà biondo o moro”.
“Per la fecondazione in vitro diciamo di sapere tutto questo, ma quando ci interessa diciamo che non conta niente, e questo non ha senso”.
4. Quali pericoli comporta per la donna?
“Il fatto di assumere questa quantità di ormoni ha sicuramente più conseguenze del prenderne una dose 30 volte inferiore”, ha indicato l’esperto spagnolo, segnalando che nelle schede tecniche delle agenzie governative che analizzano la pillola del giorno dopo si precisa che la sostanza “dev’essere assunta una volta sola”.
“Quello che non sappiamo è ciò che accade quando viene presa per una settimana, un’altra settimana, ecc.”, ha avvertito.
López Guzmán ha anche indicato che quando la pillola del giorno dopo viene introdotta nelle politiche sanitarie dei Paesi “finisce per sostituire gli altri metodi anticoncezionali convenzionali”.
“Per una ragazza, è più facile dire ‘Il giorno in cui ho avuto un rapporto sessuale poi prendo la pillola anziché dover seguire un altro metodo anticoncezionale o altre precauzioni’. E si finisce per prenderla tutte le settimane o due volte a settimana. In questo senso, c’è un rischio sicuro ed evidente”.
Oltre a questo, ha segnalato, esistono “prove statistiche del fatto che quando vengono introdotte politiche della pillola del giorno dopo aumentano i tassi di aborto nei Paesi in cui l’aborto è permesso, e soprattutto nella maggior parte dei casi riguardano adolescenti”.
Per questo, ha concluso, “non è un buon mezzo per evitare una gravidanza indesiderata”.
[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]
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