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Francesco: il diavolo fa una guerra sporca per dividere la Chiesa

Vatican Insider - pubblicato il 12/09/16

Il diavolo cerca di distruggere la Chiesa con le divisioni, con i soldi, con una «guerra sporca» nella quale semina «gelosie, ambizioni, idee, ma per dividere» o semina «cupidigia». Lo ha ribadito Papa Francesco nella messa mattutina a Casa Santa Marta, affermando, a partire dal rimprovero di San Paolo ai Corinzi per i loro litigi, che in questo tentativo di dividere, il diavolo cerca di attaccare quella che è la radice dell’unità, ossia la celebrazione eucaristica. Jorge Mario Bergoglio ha detto che «il diavolo ha due armi potentissime per distruggere la Chiesa: le divisioni e i soldi», un concetto che aveva già esposto pochi giorni fa nell’udienza riservata ai vescovi partecipanti a un seminario promosso a Roma dalla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (Propaganda fide). Questo, ha detto il Papa a quanto riportato dalla Radio vaticana, è accaduto sin dall’inizio: «Divisioni ideologiche, teologiche, che laceravano la Chiesa. Il diavolo semina gelosie, ambizioni, idee, ma per dividere! O semina cupidigia». E come avviene dopo una guerra «tutto è distrutto. E il diavolo se ne va contento. E noi, ingenui, stiamo al suo gioco. E’ una guerra sporca quella delle divisioni – ha detto ancora il Papa – è come un terrorismo», quello delle chiacchiere nelle comunità, quello della lingua che uccide, «butta la bomba, distrugge e rimango:e le divisioni nella Chiesa non lasciano che il Regno di Dio cresca; non lasciano che il Signore si faccia vedere bene, come è Lui. Le divisioni fanno sì che si veda questa parte, quest’altra parte contro di questa e contro di… Sempre contro! Non c’è l’olio dell’unità, il balsamo dell’unità». Il diavolo, ha proseguito il Papa, «va oltre, non solo nella comunità cristiana, va proprio alla radice dell’unità cristiana. E questo è quello che accade qui, nella città di Corinto, ai Corinzi», tra i quali vengono fatte divisioni tra i ricchi e i poveri proprio durante la celebrazione eucaristica. San Paolo li rimprovera «perché le divisioni arrivano proprio, proprio alla radice dell’unità e cioè alla celebrazione eucaristica», ha sottolineato Francesco: «Io vi chiedo di fare tutto il possibile per non distruggere la Chiesa con le divisioni, siano ideologiche, siano di cupidigia e di ambizione, siano di gelosie. E soprattutto di pregare e custodire la fonte, la radice propria dell’unità della Chiesa, che è il Corpo di Cristo; e che noi – tutti i giorni – celebriamo il suo sacrificio nell’Eucarestia». E «questo può dirlo Paolo oggi a tutti noi, alla Chiesa d’oggi. “Fratelli, in questo, non posso lodarvi, perché vi riunite insieme non per il meglio, ma per il peggio!”. Ma la Chiesa riunita tutta per il peggio, per le divisioni: per il peggio! Per sporcare il Corpo di Cristo nella celebrazione eucaristica! E lo stesso Paolo ci dice, in un altro passo: “Chi mangia e beve il Corpo e il Sangue di Cristo indegnamente, mangia e beve la propria condanna”. Chiediamo al Signore l’unità della Chiesa, che non ci siano divisioni. E l’unità anche nella radice della Chiesa, che è proprio il sacrificio di Cristo, che ogni giorno celebriamo». Alla messa era presente anche monsignor Arturo Antonio Szymanski Ramírez, arcivescovo emerito di San Luis Potosí (Messico), 95 anni il prossimo gennaio. All’inizio dell’omelia il Papa lo ha citato, ricordando che ha partecipato al Concilio Vaticano II e che oggi aiuta in parrocchia.  Da oggi fino a mercoledì prossimo, peraltro, Papa Francesco presiede una nuova riunione del Consiglio dei nove cardinali che lo coadiuvano nella riforma della Curia romana e nel governo della Chiesa mondiale, il cosiddetto C9. 

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