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L’Eucaristia è straordinaria… e allora perché la Messa è così noiosa?

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Jeffrey Bruno

David Mills - pubblicato il 12/09/16

Un motivo per non cantare un inno cristiano molto famoso

Ho messo giù il libretto. Non riuscivo a cantare I, the Lord of sea and sky mentre il sacerdote e la chierichetta percorrevano la navata in una parrocchia lontana da casa. Forse era a causa del caldo, forse ero solo stressato per il fatto di aver accudito un amico molto malato. Forse era il testo – perché gli inni basati sui testi biblici li fanno sembrare non biblici? -, o gli accordi che mi ricordavano le lezioni di musica di terza elementare.

Qualunque fosse la ragione, quella domenica non mi sentivo in sintonia. Mi sentivo un outsider. La Messa che è seguita era reverente, l’omelia molto buona, la gente chiaramente devota e impegnata, ma riuscivo a vedere (eravamo seduti nelle retrovie, e la mia mente vagava) solo due persone tra i venti e i trent’anni. La parrocchia organizza una Messa domenicale alle 17.00 per gli studenti universitari, per cui il problema non era grave come poteva sembrare, ma chiunque vada a Messa in città diverse sa che l’età media dei fedeli che vi partecipano è in genere 40 anni, se non 50 o 60.

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Sempre più persone, soprattutto quelle più giovani, vivono – apparentemente in modo felice – al di fuori della Chiesa.

Grida e figure sorprendenti

L’esperienza di sentirmi un outsider mi ha ricordato la famosa osservazione di Flannery O’Connor sul fatto di dover raggiungere un lettore secolare: “Quando riesci ad assumere che il tuo pubblico abbia le tue stesse convinzioni puoi rilassarti un po’ e usare modi più normali per rivolgerti a lui”, ha scritto. Sarebbe I, the Lord of sea and sky. Potrebbe piacerti, ma anche se non ti piace non importa, è la Messa. È così che mi sento in genere.

Ma, continuava, “quando devi assumere che non è così, allora devi rendere evidente il tuo punto di vista con lo shock – gridi davanti al duro d’orecchi, mentre per il semicieco disegni figure grandi e sorprendenti”.

E questo sarebbe qualcos’altro rispetto a I, the Lord of sea and sky. Le persone là fuori sanno cosa offre il mondo. Alcune cercano modi alternativi di vivere la propria vita, il segno che si sta avvicinando qualcosa di nuovo e diverso, che viene loro offerto qualcosa che può dare un significato più interessante alla loro vita.

Ed ecco il problema. Sperano in una vita che il mondo non può dare loro, ma non sono necessariamente allenati a vederla. Guardate le persone che hanno abbandonato Gesù quando ha detto qualcosa di strano (cfr. Giovanni 6) e in seguito quando le autorità si sono schierate contro di lui. Come dice San Paolo, abbiamo questo tesoro in vasi di creta, ma tutto quello che vediamo è un vaso di creta.

Dobbiamo attirare la loro attenzione. Dobbiamo gridare e proporre figure strabilianti. Carità, gentilezza, santità, coraggio e verità faranno tutto questo. Se volete portare qualcuno a Cristo e alla sua Chiesa, siate simili a Cristo. Gridate cose buone. Siate una sorprendente figura di santità.

Entrare in un altro mondo

Ma questo non è l’unico modo. Non tutti incontreranno un santo. Anche l’espressione corporativa centrale della Chiesa, la Messa, dovrebbe indicare quel nuovo mondo che irrompe. E così dovrebbe fare la Chiesa. Entrambe dovrebbero dire alle persone che sono entrate in un nuovo mondo, uno con impegni diversi, convinzioni diverse, obiettivi e scopi diversi – risposte diverse (e migliori) alle loro domande.

Non lo si deve fare con I, the Lord of sea and sky. Si deve fare con inni i cui testi e le cui melodie dicono a chi canta “Questa è una cosa seria”. Si fa con formalità e reverenza. Si fa con statue e candele, rosari e novene, santini e medaglie miracolose. Sono queste le nostre grida e le nostre figure strabilianti.

Forse è stato il caldo o è stato lo stress, ma domenica non mi sentivo così. Non sono stato attirato nella Messa come accade di solito. Questa situazione mi ha fatto capire come deve apparire la Chiesa a molte persone che ne stanno al di fuori. Avrei potuto usare più segni del fatto che Dio era qui, che nelle sue mani tutto andrà bene. Avevo bisogno che la Messa mi gridasse, che ondeggiasse davanti a me come una figura rumorosa e strabiliante.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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