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Scola apre l’anno pastorale con una messa a Milano

Vatican Insider - pubblicato il 08/09/16

«Entrati negli ultimi mesi dell’Anno Giubilare della Misericordia, siamo già testimoni del bene grande che questa grazia speciale ha portato nella vita di tanti cristiani e non solo. Gli eventi sociali, politici ed economici che hanno accompagnato l’Anno della Misericordia fanno emergere l’imprescindibile urgenza di educarsi alla mentalità (pensiero) e ai sentimenti di Cristo. Vogliamo crescere nella dimensione culturale della fede, intesa non librescamente ma a partire dall’esperienza, per proporre con gioia a tutte le donne e a tutti gli uomini della nostra società plurale che Cristo Risorto, Verità vivente e personale, non cessa di venire al nostro incontro». 

Lo ha detto, l’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, questa mattina, pronunciando l’omelia per la Santa Messa con la quale tradizionalmente si apre l’Anno pastorale. 

Durante la Messa in un Duomo gremito di fedeli, 26 seminaristi sono stati ammessi agli ultimi quattro anni della formazione che li porterà a diventare preti. Con loro anche tre laici candidati al diaconato permanente. 

«Carissimi – ha detto il Cardinale rivolgendosi a loro nell’omelia – questo impegno che ora assumerete vi domanda di invocare la crescita del vostro rapporto personale con Cristo, di imparare a darGli del Tu. Onestamente dobbiamo riconoscere che tra noi il contenuto della relazione di comunione ancora troppo di rado si radica esplicitamente nel dono che ci fa la Trinità in Gesù Cristo, attraverso il sacramento della Chiesa. In questa dimensione verticale sta la sua origine e la sua crescita». 

A proposito delle vocazioni, intervenendo ancora al termine della celebrazione, il cardinale Scola ha sottolineato che «i candidati si prendono un bel rischio nella società di oggi, rischio che dobbiamo sostenere con la preghiera» e si è detto fiducioso che potranno quadruplicare, arrivando in futuro a cento i giovani e le giovani che scelgono di compiere questo passo ogni anno in Diocesi, perché ha spiegato «i fatti che il momento storico ci pone dinnanzi sono tanto clamorosi che ci costringono a venire fuori, a vincere le paure, non possiamo più stare tranquilli come abbiamo fatto dagli anni 70 ad oggi». 

Alla fine della messa il vicario generale, monsignor Mario Delpini, ha fatto a nome di tutti gli auguri per il 25esimo di consacrazione episcopale del cardinale Scola e ha detto che «come regalo il Cardinale chiede a tutti di essere generosi nel fare le offerte per i terremotati del Centro Italia». Le donazioni saranno raccolte domenica in tutte le 1107 parrocchie della Diocesi di Milano per la colletta indetta dalla Conferenza episcopale italiana. 

Dopo la celebrazione il Cardinale ha dialogato coi giornalisti «Nei confronti degli immigrati bisogna aiutare la gente a superare una legittima paura mettendo in atto esperienze virtuose come si sta facendo in Diocesi con il piano di accoglienza diffusa che ha avuto già un’ottima risposta e come ha fatto ad esempio la parrocchia di Bruzzano dove 100 profughi sono stati accolti per due mesi da 150 volontari, molti dei quali hanno rinunciato alle ferie, esprimendo in particolare verso le donne i bambini rifugiati una delicatezza e sensibilità encomiabili», ha detto ai cronisti. 

A chi gli domandava della resistenza che molti sindaci fanno alle iniziative di accoglienza dei profughi, il Cardinale ha detto che «questi ostacoli sono è un peccato, comunque non bisogna enfatizzare: ci pensa la gente a superare queste situazioni. Quando la politica si mette di traverso bisogna insistere nei progetti di accoglienza nel rispetto delle regole della democrazia e della buona educazione». 

Con i giornalisti ha anche riassunto i prossimi impegni in diocesi. Ha ribadito che il 7 novembre al compimento del suo 75esimo compleanno, come previsto dal diritto canonico, presenterà la rinuncia e aspetterà che il Papa stabilisca i tempi e i modi. Ha detto che proseguirà la visita pastorale nella ventina di decanati che ancora non ha incontrato. Ha annunciato che i “Dialoghi di vita buona” continueranno e affronteranno quest’anno il tema dell’ingegneria genetica e del rapporto tra artificiale e naturale, con un comitato scientifico allargato. Ha anticipato anche che in Quaresima sarà nelle sette zone della diocesi per condurre le processioni con la croce di San Carlo Borromeo e la reliquia del Santo Chiodo. Novità anche per il Fondo Famiglia che entrerà in una terza fase centrata esclusivamente sul placement, la ricerca dei posti di lavoro. Al centro dell’attenzione della Diocesi anche la famiglia «per aiutarla a diventare soggetto responsabile», i laici, e i giovani «cui vorremmo proporre qualcosa per l’impegno politico». 

Al termine del colloquio il Cardinale ha risposto anche ad una domanda sulla visita del Papa a Milano: «Penso proprio che verrà, lo vedrò nei prossimi giorni per verificare la data in base alla sua agenda, ma penso che sarà in primavera». 

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