A novembre, il papa ha invitato 6.000 senzatetto a partecipare al Festival Europeo della Gioia e della Misericordia.
Riunire 6.000 senzatetto di tutta Europa e portarli in Vaticano a novembre? Perché no?, dice il rappresentante dell’Associazione Fratello 2016, che sta organizzando il festival Europeo della Gioia e della Misericordia. L’associazione sta esortando altre istituzioni caritative che assistono i membri più vulnerabili della società, insieme a ONG e singoli che vogliono dare una mano, a unirsi per rendere possibile questo viaggio. Chiunque può aiutare, perché come dice Étienne Villemain, l’uomo che sta dietro all’idea del pellegrinaggio, le persone socialmente escluse non hanno bisogno solo di un tetto sulla testa, ma anche di amicizia e accettazione, come ciascuno di noi.
Il pellegrinaggio di novembre sarà il secondo organizzato dall’Associazione Fratello, entità creata due anni fa, dopo che quasi 200 senzatetto hanno incontrato per la prima volta il papa nell’ottobre 2014.
“’Vogliamo mostrare agli esclusi che hanno un posto nel cuore di Dio, che c’è un posto per loro nella Chiesa, che possono contare su di noi’, dicono le persone che fanno ogni giorno cose molto diverse, svolgendo varie professioni. Sono legate dalla fede e dalla convinzione che sia necessario notare le persone e tendere loro la mano. Quando ci si dona agli altri si trova la gioia”, afferma con convinzione Étienne Villemain, fondatore dell’Associazione Lazare, che da oltre 10 anni gestisce in Francia appartamenti comunitari in cui senzatetto e giovani volontari vivono come una famiglia.

Étienne Villemain, fondatore dell’Associazione Lazare. Foto da archivio privato.
Ricorda la prima volta in cui ha incontrato un senzatetto per strada?
È stato molto tempo fa, ero un ragazzino. Mia nonna mi ha dato del denaro e mi ha chiesto di darlo al povero che era in strada. Lui mi ha ringraziato e io sono rimasto colpito.
Lei ha dedicato tutta la sua vita ai senzatetto…
Quando studiavo, avevo circa 20 anni, insieme a un amico ho deciso di aiutare una persona che dormiva nella neve. Era la vigilia di Natale. Lo abbiamo invitato a casa. Non è successo niente di straordinario. Abbiamo cenato, ha dormito vicino alle nostre stanze… ma è stato qualcosa di straordinario. È stato come se il pellegrino di Emmaus fosse apparso in camera nostra.
Non aveva timori? Dubbi? In genere la gente, anche chi aiuta i senzatetto, ha paura di chi vive in strada…
Abbiamo paura perché spesso abbiamo delle false convinzioni su chi siano realmente.