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Il segreto della santità di Madre Teresa

Mother Teresa In Calcutta, India In 1981 –

Francois LE DIASCORN/Gamma-Rapho via Getty Images

Silvia Lucchetti - Aleteia - pubblicato il 07/09/16

Saverio Gaeta ripercorre nel suo ultimo libro la storia e l’apostolato della Santa di Calcutta

Domenica 4 settembre Papa Francesco ha celebrato la canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta in una piazza San Pietro gremita di fedeli accorsi da tutto il mondo. Il Pontefice nella sua omelia ha detto:

«Madre Teresa, in tutta la sua esistenza, è stata generosa dispensatrice della misericordia divina, rendendosi a tutti disponibile attraverso l’accoglienza e la difesa della vita umana, quella non nata e quella abbandonata e scartata. Si è impegnata in difesa della vita proclamando incessantemente che «chi non è ancora nato è il più debole, il più piccolo, il più misero». Si è chinata sulle persone sfinite, lasciate morire ai margini delle strade, riconoscendo la dignità che Dio aveva loro dato; ha fatto sentire la sua voce ai potenti della terra, perché riconoscessero le loro colpe dinanzi ai crimini – dinanzi ai crimini! – della povertà creata da loro stessi. La misericordia è stata per lei il “sale” che dava sapore a ogni sua opera, e la “luce” che rischiarava le tenebre di quanti non avevano più neppure lacrime per piangere la loro povertà e sofferenza».

La misericordia è stata la luce e il sale dell’esistenza di Madre Teresa tra i piccoli, i rifiutati, i disperati. Per lei disperato era chiunque non si sentisse amato e voluto – compresi i ricchi – perché la povertà più grande consiste nel non dare e ricevere amore.


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Il libro di Saverio Gaeta “Madre Teresa. Il segreto della santità” (San Paolo edizioni) ripercorre interamente la storia dell’apostola degli ultimi: l’infanzia, i legami familiari, la morte del papà – probabilmente avvelenato dagli avversari politici serbi- l’ingresso in noviziato presso le Suore di Loreto, la fondazione delle Missionarie delle Carità, i viaggi, il Nobel del 1979, la morte nel 1997, il processo di canonizzazione e i miracoli.

Sono infatti tantissimi gli eventi prodigiosi avvenuti attraverso l’intercessione di Madre Teresa quando era ancora in vita e dopo la sua nascita al cielo. In molti acclamavano Madre Teresa già santa prima della sua morte e le si appellavano affidandole intenzioni, richieste, invocando il suo intervento e la sua protezione.

MA COS’È UN MIRACOLO PER LA MAMMA DI CALCUTTA?

“Una volta qualcuno domandò a Madre Teresa se avesse mai assistito a un miracolo. E lei rispose: «Ogni giorno avviene una specie di miracolo. Non passa giorno senza qualche delicata attenzione da parte di Dio, senza qualche segno del suo amore e del suo affetto. Il miracolo più grande di tutti è che Dio si serva di tali nullità, di esseri tanto insignificanti come noi per compiere l’opera del suo amore»” .

Ecco il miracolo, lo straordinario, l’eccezionale: essere una matita nelle mani di Dio.

MADRE TERESA E LA MEDAGLIA MIRACOLOSA PER LE COPPIE CON DIFFICOLTÀ AD AVERE FIGLI

Il profondo senso di maternità di Madre Teresa si manifestava anche nella sua particolare vicinanza agli sposi che vivevano difficoltà nel concepire un figlio ai quali donava una Medaglia miracolosa incoraggiandoli a ripetere una semplice preghiera. Infatti racconta Saverio Gaeta che «Accadeva spesso che la andassero a trovare coppie che, mostrandole un bambino, le dicevano: «Questo è tuo figlio». In genere, dopo molti anni di matrimonio in cui non erano riusciti ad avere figli, un giorno avevano incontrato la Madre che aveva dato loro una Medaglia miracolosa invitandoli a pregare così: «Maria, Madre di Gesù, fammi avere un bambino». E ora il “frutto” di quelle preghiere era lì davanti a lei!».

LA GUARIGIONE DI UNA MAMMA CHE SCOPRE DI AVERE UN TUMORE ALL’UTERO DURANTE LA GRAVIDANZA

Una donna californiana, già madre di tre figli, scoprì di essere malata di un tumore all’utero durante la quarta gravidanza. Spaventata e in preda alla disperazione scrisse alla Mamma di Calcutta per avere conforto e domandarle consiglio. E come racconta l’autore, Madre Teresa che sempre si era battuta contro l’aborto, «le inviò una medaglietta accompagnata da un biglietto di poche righe: «Non abortire, Dio avrà cura di te». Dopo un po’ quella donna scrisse nuovamente per comunicare che il bambino era nato e lei era perfettamente guarita».


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ANCHE DURANTE IL SUO FUNERALE MADRE TERESA COMPÌ MIRACOLI

Il matrimonio di una coppia italiana stava per concludersi definitivamente a causa dell’innamoramento del marito per un’altra donna. La moglie però, nell’agosto del 1997, fu colpita da una paralisi alle gambe che la costrinse a cure ospedaliere, e poi ad una lunga degenza a casa trascorsa obbligatoriamente guardando il televisore. Il 13 settembre durante le esequie di Madre Teresa accadde qualcosa di straordinario, come racconta la donna:

«Mi misi a guardare i funerali di Madre Teresa e a un certo punto ebbi un impulso interiore ad alzarmi, e senza rendermene conto mi avvicinai al televisore, dal quale proveniva un odore di incenso e di gelsomini (i fiori che erano attorno al corpo della Madre). Quando fui vicino al televisore caddi in ginocchio e cominciai a piangere. Da quel momento sono migliorata fisicamente e spiritualmente. Anche mio marito e i miei figli hanno condiviso tale momento e ora siamo nuovamente uniti».

Sono tantissime le storie di conversione, di guarigioni inspiegabili, di grazie ricevute che in tutto il mondo avvengono attraverso la Mamma di Calcutta, miracoli concessi a chiunque senza distinzione di credo religioso. Scioccamente immaginiamo che di un miracolo possa beneficiare solo chi è buono, speciale, devoto, e quindi particolarmente caro al Signore. Mentre tutti i santi e Santa Madre Teresa di Calcutta in primis, ci dimostrano con la loro vita e attraverso le loro opere che Dio ama tutti gli uomini, uno per uno, che ognuno è prezioso ai suoi occhi: l’ egoista, il non credente, l’egocentrico, il peccatore, il superbo, l’ingrato.

Questo l’apostola degli ultimi lo sapeva bene, perciò scrisse: «L’uomo è irragionevole, illogico, egocentrico: non importa, amalo».

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