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Uccisa ad Haiti una religiosa che si dedicava ai poveri

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Pablo Cesio - pubblicato il 05/09/16

Parlando con Aleteia aveva denunciato la violenza dilagante nel Paese

Isabel Solas Matas, religiosa spagnola della Congregazione di Gesù e Maria, è stata assassinata venerdì a Port-au-Prince (Haiti) da alcuni sconosciuti che le hanno sparato da un’automobile, indica il quotidiano spagnolo ABC in base a informazioni di testimoni e media locali.

Isabel aveva 51 anni ed era originaria di Barcellona, ma dal 2008 viveva ad Haiti lavorando con i più poveri del Paese insieme alla sua Congregazione, di origine francese e fondata da suor Claudine Thévenet.

Secondo fonti della polizia, Isabel è stata raggiunta da due colpi di arma da fuoco mentre guidava la sua automobile, e il motivo del crimine sarebbe stato un furto, perché gli assassini si sono portati via la sua borsa e i suoi effetti personali.

Parlando con Aleteia nel 2015, la religiosa aveva fatto riferimento agli attacchi continui ad Haiti, Paese flagellato dalla povertà e distrutto dopo il terremoto del 2010 e l’uragano del 2012, e alla quantità di case religiose vittime di assalti.

“La triste realtà è che dall’ottobre 2014 i malviventi entrano nelle case religose, maltrattano gravemente (…). La situazione nel Paese è molto delicata”, aveva affermato Isabel in quell’occasione.

La sua Congregazione in Spagna ha diffuso la notizia attraverso il suo sito ufficiale.

“Con grande tristezza e dolore, e ancora sotto shock, condividiamo la notizia che abbiamo appena ricevuto dalla Provinciale degli Stati Uniti. Oggi hanno assassinato suor Isa Solas a Haiti a colpi di arma da fuoco, vicino alla cattedrale di Port-au-Prince. Per favore, preate per Isa, per la sua famiglia, per le nostre sorelle ad Haiti, negli USA e in Spagna. Che Dio vi benedica”, ha affermato la Superiora Generale, Mónica Joseph RJM.

Suor Isabel, che era infermiera, conduceva una vita attiva e dedita ai più umili del Paese, soprattutto nel campo educativo e in quello legato all’alimentazione.

Uno degli aspetti che si ricordano maggiormente di lei è la creazione di un laboratorio per la fabbricazione di protesi per i mutilati a causa del terremoto.

Oggi la sua Congregazione piange per la notizia della sua scomparsa, ma celebra anche la sua testimonianza di vita, di dedizione totale fino alla fine nei confronti di chi è meno fortunato.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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