Disinformazione, poca serietà e confusione intorno alla conversione dell'attrice Sofia Hayat
I mezzi di comunicazione, soprattutto quelli dedicati ai temi “del cuore” o la cosiddetta “stampa rosa”, si sono fatti eco negli ultimi giorni di una conversione particolare. I titoli sembrano volerci fornire un’idea di quanto accaduto, ma la storia è certamente confusa, come verificheremo in questo articolo. Vediamo alcune delle affermazioni che sono state pubblicate: “Da attrice di Bollywood e ‘sex bomb’ a suora”, “Dà l’addio alla sua promettente carriera nel cinema per diventare suora”, fino ad arrivare a uno che dice “Dal cinema alla Messa”.
Di chi si tratta? La protagonista di queste notizie è l’attrice britannica Sofia Hayat, 31 anni, che negli ultimi quindici ha lavorato in più di una decina di serie televisive e in una mezza dozzina di film.
Ha origini indiane e la sua famiglia è musulmana, un aspetto importante per quello che vedremo. Famosa per essersi fatta siliconare il seno e spesso ritratta in pose poche vestite, è stata inclusa in alcune liste delle “donne più sexy del mondo”.
Una curiosa “conversione”
All’improvviso, alcuni mezzi di comunicazione hanno iniziato a informare di un cambiamento radicale nello stile di vita di Sofia. Portali digitali come The Times of India lo commentavano già a maggio, anche se abbiamo dovuto aspettare l’estate perché, di fronte all’assenza di notizie interessanti, i media ispanofoni decidessero di diffondere la notizia – con poca serietà, direi.
Il riassunto della notizia? La voluttuosa attrice britannica ha deciso di farsi suora – abbracciando la vita contemplativa –, ha detto che non avrà più rapporti sessuali e si è tolta gli impianti di silicone al seno. Nelle fotografie che ella stessa ha diffuso attraverso le reti sociali la si può vedere con un velo e in atteggiamento di preghiera e meditazione.
Quando si guardano bene le fotografie, tuttavia, ci si rende conto che qualcosa non torna, e si scopre subito che non si tratta di una suora cattolica, e neanche cristiana. Le sue pose accanto a statue di Buddha, i medaglioni con il simbolo “om” e altri elementi lo dimostrano chiaramente. I media hanno quindi giocato con l’ambiguità, come minimo, per mostrarla come una “suora”, confondendo i lettori.
Una suora… reiki?
Visto questo, chiunque potrebbe pensare che ci si trovi allora di fronte a una conversione all’induismo o al buddismo, per cui Sofia Hayat avrebbe abbracciato qualche forma di consacrazione e di vita celibataria, ma la lettura attenta delle notizie pubblicate ci offre un dato fondamentale.