I dialoghi su Dio e Gesù tra l'Imperatore e il generale (ateo) Bertrand
Amava dialogare su Dio, Gesù, sulla potenza del Vangelo. Era un credente e un testimone della sofferenza e del perdono cristiano di nemici e traditori
Stiamo parlando di un inedito Napoleone Bonaparte, cattolico doc, raccontato in “Conversazioni sul cristianesimo” (Giorgio Carbone, Edizioni Studio Domenicano).
Le conversazioni si riferiscono all’ultimo periodo di Napoleone a Sant’Elena in compagnia dei fedelissimi generali Bertrand e Montholon, ateo dichiarato il primo e cristiano tiepido il secondo.
IL GENIO DI DIO
Bertrand amava stuzzicare l’Imperatore: «Sire, lei crede in Dio, e anch’io credo; ma insomma, che cosa ne sa? L’ha per caso visto?». E l’Imperatore replicava: «Che cosa è Dio? Che cosa ne so io? Ma allora, risponda lei a questa domanda: Come giudica se un uomo è geniale? È una cosa che lei ha mai vista, dico il genio? Che cosa ne sa lei, per credere nel genio? La risposta è: si vede l’effetto, e da questo si risale alla causa, e si crede che questa causa esista, insomma che essa sia reale».
COME IN BATTAGLIA
Napoleone fa un esempio: «Quando durante una battaglia le cose si mettono al peggio, lei cosa fa? Comincia a guardare verso di me, per trovare una via d’uscita. Perché guarda a me? Perché ha l’istinto di credere nel mio genio; ne ha bisogno. Nel folto della mischia, quando le sorti della battaglia erano incerte, perché lei, generale, mi cercava con lo sguardo, le sue labbra quasi mi chiamavano, e da ogni parte si sentiva gridare: Dov’è l’Imperatore, e quali sono i suoi ordini? E questo era il grido dell’istinto, e della fede in me. Ecco, anch’io ho un istinto, una fede, una certezza, un grido che mio malgrado esce dal mio petto, quando rifletto e guardo la natura, e mi dico: Dio! Resto ammirato e grido: Sì, Dio c’è! Come le mie vittorie hanno convinto lei a credere in me; così l’universo mi fa credere in Dio».
“CAUSA DELLE CAUSE”
L’imperatore sentenzia: «Io credo in Dio, a causa di ciò che vedo, e di ciò che sento. Questi effetti mirabili dell’onnipotenza divina non sono altrettanto eloquenti delle mie vittorie? Cosa vuole che sia la manovra militare più brillante, a confronto del movimento degli astri? Ecco, a me gli effetti divini fanno pensare a una causa divina, perché c’è una ragione superiore, un Essere Infinito, che è la causa delle cause, ed è anche la causa della sua [di Bertrand] intelligenza».
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CONTRO L’ATEISMO
Non manca una critica netta agli atei come Bertrand. «Io perdono molte cose, ma ho orrore degli atei e dei materialisti… Cosa vuole che io abbia in comune con un uomo che non crede all’esistenza dell’anima, e che crede che l’uomo sia un mucchio di fango? Cosa vuole che io abbia in comune con un uomo che pretende che io sia, come lui pensa di essere, solo un mucchio di fango?».
RELIGIONE CONTRO L’INQUIETUDINE UMANA
L’antidoto all’ateismo è la religione.