È molto importante conoscere quali siano i requisitiQuali sono i requisiti per essere padrino? Il canone 874 dice che:
§1. Perché uno possa essere ammesso all’incarico di padrino, è necessario che:
1) sia designato dallo stesso battezzando o dai suoi genitori o da chi ne fa le veci oppure, mancando questi, dal parroco o dal ministro e abbia l’attitudine e l’intenzione di esercitare questo incarico;
2) abbia compiuto i sedici anni, a meno che dal Vescovo diocesano non sia stata stabilita un’altra età, oppure al parroco o al ministro non sembri opportuno, per giusta causa, ammettere l’eccezione;
3) sia cattolico, abbia già ricevuto la confermazione e il santissimo sacramento dell’Eucaristia, e conduca una vita conforme alla fede e all’incarico che assume;
4) non sia irretito da alcuna pena canonica legittimamente inflitta o dichiarata;
5) non sia il padre o la madre del battezzando.
Si può vietare a una persona di essere padrino o madrina?
Se il padrino o madrina incorre in una censura di scomunica, se ne deduce che debba essergli proibito l’esercizio dell’ufficio di padrino, secondo il canone 1331. Ai sensi dei paragrafi 2 e 4 dello stesso canone, sarebbe invalido nominare padrino o madrina una persona la cui scomunica sia stato dichiarata o inflitta.
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Al parroco o al ministro ordinario compete l’obbligo di rifiutare le persone che non posseggono i requisiti previsti. Per il bene del battezzando e inoltre perché potrebbe divenire causa di scandalo tra i fedeli.
Viene richiesto di agire con la determinazione necessaria. Il fatto che una specifica condotta pubblica e immorale sia molto diffusa non consente di diventare padrini a questi fedeli che lo pretendono.
Questo è importante soprattutto in merito al terzo requisito (sia cattolico, abbia già ricevuto la confermazione e il santissimo sacramento dell’Eucaristia, e conduca una vita conforme alla fede e all’incarico che assume).
Nessun padre di famiglia né alcun battezzando adulto si sorprenda se il parroco debba rifiutare un padrino che conduce uno stile di vita incompatibile con gli insegnamenti della Chiesa Cattolica, perché è l’obbligo del parroco agire in questa maniera.
Ma la determinazione con cui bisogna agire non deve naturalmente essere contraria alla carità, alla prudenza e alla gentilezza; bisogna inoltre prendersi il tempo necessario per spiegare i motivi della decisione.
Inutile dire che questo divieto deve essere annunciato prima del rito del battesimo stesso, cioè in fase di preparazione.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]