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Chicago, la prima scuola dedicata a papa Francesco

Vatican Insider - pubblicato il 20/08/16

Quando si dice i vescovi di papa Francesco.
Negli Stati Uniti con le nuove nomine sta cambiando la fisionomia della Chiesa, come nella diocesi di Chicago ora guidata da monsignor Cupich.

Nessun stravolgimento, ma cambiamenti graduali e condivisi con il clero e i laici. Cambiamenti dove i laici vengono ad assumere una vera corresponsabilità, cambiamenti attesi da anni, in particolare dopo una certa, forzata, stasi dovuta alla malattia terminale del predecessore, monsignior George.

Cambiamenti diversi, ad ampio raggio, ma sempre significativi. Uno fra i tanti: per una diocesi che conta molto sulle «sue» scuole cattoliche, diocesane e non (storica è qui la presenza dei Gesuiti della Loyola University), lunedì 29 agosto non sarà solo il primo giorno di lezioni dell’anno scolastico 2016/17, ma una data che passerà agli annali, il taglio del nastro di una nuova istituzione scolastica che raccoglie insieme quattro precedenti scuole che hanno chiuso i battenti a giugno, la Our Lady of Victory, St. Cornelius, St. Pascal e St. Tarcissus. Il vescovo Cupich celebrerà l’inaugurazione ufficiale nella chiesa di St. Tarcissus, ma la notizia da segnalare è che si tratta di una delle prime istituzioni al mondo che prendono il nome dell’attuale pontefice. «Pope Francis Global Academy» è infatti la denominazione del nuovo plesso scolastico che va dalla scuola dell’infanzia alla scuola media, nell’ottica di un’educazione cattolica condivisa con le famiglie e di una gestione più razionale, e più sobria, dei beni diocesani.

Un segno anche questo della medesima lunghezza d’onda o della vicinanza culturale tra il vescovo Cupich e Bergoglio. Come la sobrietà delle celebrazioni in cattedrale dove, tra l’altro, il Credo degli Apostoli viene proposto più spesso di quello niceno, non tanto per la sua brevità, ma perché con la nuova traduzione del Messale Romano diventa più accessibile a chi, di madre lingua inglese, non conosce i corrispondenti termini latini, inediti.

Ma in queste settimane estive Cupich ha voluto avviare anche una sorta di catechesi sull’esortazione apostolica Amoris Laetitia, o meglio The Joy of Love. Con una sostanziale presa di distanza dal suo collega di Philadelphia, Chaput (che ha firmato due mesi fa nuove, e assai discusse, direttive pastorali sul tema) Cupich nella sua «colonna» sul settimanale diocesano, il Catholic New World, spiega il significato dello scritto postsinodale firmato Bergoglio.

Un tema quello della famiglia («Famiglia, luogo privilegiato dell’amore di Dio» era il titolo dell’intervento di fine luglio quando Cupich volava coi giovani alla Gmg di Cracovia) che confessa stargli particolarmente a cuore. Di qui l’invito, sommesso, quasi sottovoce, com’è il suo stile: mentre gli studenti di ogni età sono alle prese con i compiti e le letture estive, i loro genitori e tutti gli sposi prendano l’abitudine di leggere insieme, in maniera sistematica, l’Esortazione di papa Francesco.

«Gesù ha conosciuto da vicino le ansie e le difficoltà delle famiglie e Dio ha scelto una famiglia per rivelare se stesso» scrive il Presule incoraggiando ogni famiglia a far tesoro delle proprie esperienze come opportunità per riconoscere la presenza di Dio che opera nel mondo e confidando loro come la Chiesa sia chiamata a valorizzare e imparare dalle esperienza delle famiglie e di ogni coppia nella convinzione che Dio si rivela in loro.

Le parole di papa Francesco risuonano con semplicità disarmante: i pastori e tutti i ministri del culto non hanno solo il compito di insegnare, ma debbono mettersi alla scuola delle famiglie e imparare da loro che quotidianamente offrono lezioni sul significato dell’amore, di come ci si prende cura dei bambini, dei genitori anziani, dei coniugi in difficoltà.

Ma Cupich spiega con altrettanta semplicità il valore attribuito alla coscienza e incoraggia alla responsabilità: «La fiducia del Santo Padre nella grazia di Dio e il rispetto per la coscienza hanno aperto una nuova via per la Chiesa e le coppie».

Lo stile Bergoglio si nota a ogni passo di queste prime tre puntate: un esempio potrebbero essere le citazioni, oggetto di tante valutazioni per gli scritti pontifici. Oltre alla Scrittura e ad alcune espressioni papali (come il discorso sul ruolo del vescovo e il suo gregge pronunciato alla Conferenza latinoamericana il 28 luglio 2013), degna di nota è quella della settimana scorsa in riferimento all’intervista di Rocco Buttiglione pubblicata a luglio sull’Osservatore Romano riguardo ad alcune difficoltà di comprensione del testo papale in particolare sul tema del discernimento per i divorziati risposati.

«Anche a me sono giunte voci preoccupate di una rottura della disciplina, ma chiunque legga l’intero documento si accorgerà che tali preoccupazioni sono del tutto infondate. È una nuova disciplina che rispetta la libertà delle persone. Una disciplina basata sulla tradizione cattolica, non su un legalismo generalizzato» scrive il Vescovo sottolineando il valore della libertà anche per l’educazione dei figli basata su «prudenza, buon senso, libertà di pensiero, comprensione del senso della vita e di quello della comunità».

E domenica 21 agosto Cupich presiederà la Messa d’ingresso del nuovo rettore designato nel febbraio scorso alla Holy Name Cathedral in downtown Chicago, monsignor Gregory S. Sakowicz che nel bollettino parrocchiale scrive, firmandosi solo fr. Greg: «Cambiano le stagioni. Iniziamo a cambiare anche noi: prendiamoci del tempo per la preghiera, per iniziare la lettura di uno dei 4 Vangeli, ritagliamoci del tempo per la famiglia. Gesù è la nostra forza, la speranza e il coraggio del cammino. E nello stesso tempo, non dobbiamo perdere mai il senso dell’humor!».

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