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Dopo la morte: l’atto finale dell’amore di un marito per la moglie

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Anna Gearhart CC

Carrie Gress, PhD - pubblicato il 17/08/16

Una volta era normale per una famiglia lavare e preparare in preghiera il corpo di una persona cara per la sepoltura

[Nel gennaio del 2015, Aleteia pubblicò un video dove Lizz Lovett spiegava ciò che “morire con dignità” significava per lei. È possibile guardarlo e conoscere questa bella, toccante e forte donna di fede qui, ndr]

La nostra cultura è generalmente schizzinosa sulla morte e ciò può essere in parte dovuto al fatto che molte generazioni sono passate – in realtà appena un centinaio di anni – da quando era piuttosto normale per una famiglia preparare il corpo del dipartito e tenere una veglia in casa, prima del funerale e della sepoltura.

La morte nel 21° secolo è più regolamentata. I codici di salute comunitaria (e le agenzie di pompe funebri che operano al loro interno) hanno rimosso dalla società moderna qualsiasi memoria o comprensione di quello che era, per tutta l’umanità, un passaggio abbastanza normale delle vicissitudini e dell’intimità ultima della famiglia con i suoi membri dipartiti.

In un certo senso, la morte è stata “sterilizzata” per la nostra sicurezza, al punto che nella comune esperienza umana ci è diventata del tutto estranea. Una moglie che verosimilmente ha regolato la cravatta del marito ogni domenica prima di andare in chiesa perché non dovrebbe farlo alla soglia dell’eternità. Ancora più importante, è stata persa la lunga tradizione di recitare le preghiere sul corpo mentre viene amorevolmente preparato per la sepoltura.

Nello scorso luglio, Ryan Lovett ha deciso di attingere a queste antiche preghiere e rituali giudaico-cristiani come ultimo atto di amore e di dedizione verso sua moglie, Lizz Lovett, morta dopo una lunga battaglia contro il cancro.

Nei mesi che hanno preceduto la morte di Lizz, Ryan aveva pensato e pregato sul come onorare la moglie una volta morta, compreso il modo in cui onorare il suo corpo. Il libro di Tobia aveva contribuito a ispirare le sue preghiere. Aveva notato quanto Tobia avesse rischiato, venendo ricompensato, per il suo rispetto per i morti. E si era reso conto che sia il rischio sia la ricompensa esistono ancora. “Questo è il rispetto per un cristiano e il suo corpo, così come per la creazione di Dio”, ha spiegato. “Mi sembra che una corretta sepoltura cristiana sia vitale essendo chiamati ad essere buoni amministratori della creazione di Dio. E in realtà non mi è venuto in mente nessun altro bel modo per eseguire un ultimo atto d’amore per mia moglie alla fine della sua vita terrena, corporea. Dopo tutto, anche se lei è morta, è ancora viva. Voglio che sappia che il mio amore per lei non si è concluso con la morte”. Lui e chi ha assistito al rituale cristiano si ritrovarono a vivere qualcosa di bello oltre le aspettative.

Tara Chandlee, una cara amica di Lizz e Ryan, descrive così quest’esperienza (con il suo permesso):

Quando Ryan mi ha chiesto se avessi partecipato al processo di preparazione del corpo di Lizz per la sepoltura cristiana, disse che non avrebbe voluto alcun dramma; voleva preghiera e dedizione, sebbene fosse consapevole che sarebbe stato disordinato e difficile. Non ho esitato a dire di sì, ma sapevo che questo processo sarebbe stato una sfida e che prima di tutto mi era stata data fiducia per partecipare a un’esperienza profondamente intima e dolorosa.

Quello che non mi sarei aspettata furono i tanti doni di grazia – anche di bellezza – che sarebbero derivati dal rituale della preparazione del corpo di Lizz. Ho pregato con forza per non avere rigetto, per non essere debole e timorosa. Non avevo mai visto un morto prima, e dentro di me temevo il confronto con la mia propria mortalità. Lizz aveva affrontato la sua imminente morte con forza, dignità, fede e anche praticità. Ho pregato per avere una parte di quei doni mentre mi dirigevo verso casa sua, un’ora dopo che era morta.

Il cuore dell’idea era di unirsi nella preghiera per Lizz dopo sua la morte, facendo pulire il suo corpo a chi l’amava di più.

Tra questi Ryan, sua madre e sua sorella: c’erano otto di noi nella stanza. Sono stata l’ultima a entrare. Lizz giaceva su di un letto ospedaliero nella loro camera da letto. La madre era accanto a lei e le accarezzava i capelli, un altro amico recitava di continuo le preghiere che Ryan aveva scelto. La stanza era piena di profumo di incenso in stile atonita. La madre di Lizz era molto coraggiosa, ma il suo dolore era forte nonostante mantenesse perfetto equilibrio.

Appena entrata, la madre mi fece cenno di andare a tenere la mano di Lizz. Quello che non sapevo era che tutti nella stanza avevano già avuto questa possibilità. Era ancora calda.

Ryan ci disse che il nostro primo passo sarebbe stato quello di pulire il corpo di Lizz, rimuovendo bende e macchie, e spazzolarle i capelli. Abbiamo lavorato insieme, tutti partecipavano ad una parte del processo. La madre e la sorella si preoccuparono della sua testa, intrecciandole i capelli. Sua sorella piangeva mentre lavorava così la madre le sussurrò parole di conforto e di amore per Lizz. Per tutto il tempo le parole dei Salmi e del Vangelo lette costantemente e in modo delicato facevano da sottofondo.

Dopo i processi essenziali, abbiamo preso una tinozza colma d’acqua calda profumata con olio di nardo e con spugne nuove tutti, a turno, la asciugavamo – questa volta non per pulirla, ma con una riverenza più tenera verso il suo corpo, proprio un’unzione attraverso il nostro amore. L’abbiamo poi rivestita con un vecchio pigiama consumato che sembrava aver avuto una storia di coccole e bambini e calore.

Infine, Ryan ha estratto un lungo pezzo di stoffa di cotone avorio che aveva con cura e precisione piegato – proprio come la bandiera sarebbe stata piegata dai soldati pochi giorni dopo in occasione dell’internamento. Sette di noi hanno cominciato dai suoi piedi ad avvolgerla completamente nel sudario, muovendosi avanti e indietro, sopra e sotto il suo corpo, fino a quando abbiamo raggiunto il suo viso. Ryan poi si è inginocchiata accanto a lei e le ha dato un ultimo bacio prima di completare l’avvolgimento e la cucitura. Padre Boyle – parroco di Ryan e Lizz – che era rimasto in attesa in salotto, è infine entrato e ci ha condotto alle preghiere finali, usando l’acqua santa.

Ad Aletheia (8) e Ambrose (6), due dei quattro figli dei Lovetts, fu poi permesso di entrare nella camera. Aletheia era troppo timida, nella stanza affollata, per concentrarsi sul corpo di sua madre, e uscì fuori, ma Ambrose si stabilì accanto alla sua mamma, avvolse un braccio intorno a lei e le si sdraiò accanto proprio come aveva fatto centinaia di volte. Non pianse, ma in silenzio si riposò vicino al corpo avvolto, amandola con tanta tenerezza che per tutti noi fu molto difficile non piangere apertamente.

Mi ero accostato a questa esperienza con trepidazione e con la determinazione per essere abbastanza forte, per l’amore verso Ryan e Lizz. Non avevo mai sentito di qualcuno che preparasse il corpo del loro caro per la sepoltura, ma Ryan si era documentato. Eppure, anche lui non era pronto o completamente preparato per quello che stavamo sperimentando. Nei momenti più duri durante le ore che abbiamo trascorso insieme in quella stanza Ryan guardava verso l’alto, e sapevo che stava chiedendo a nostro Signore la forza. Era visibilmente scosso per l’intensità del suo dolore, guardava in alto, quindi tornava ad essere composto e di nuovo forte. Era una percezione sottile, ma chiara. Sapeva che non era forte abbastanza da solo e continuava a chiedere guida e aiuto. E a causa di quell’incredibile fede in Dio, fu in grado di mostrare a sua moglie il più grande atto d’amore a cui io abbia mai assistito. Lizz lasciò il suo corpo, nella fede e nella fiducia che il suo Creatore l’amava e stava preparando qualcosa di migliore per lei. Ryan non solo ha onorato il suo corpo e la sua vita dandole un amore così sacrificale fino alla fine, ma si è unito alla sua fiducia. Preparandole amorevolmente il corpo per la sepoltura cristiana ha partecipato alla preparazione di sua moglie per la cerimonia matrimoniale della sua unione con Cristo in cielo. Gliel’ha affidata con dignità, tenerezza e fede.

C’era bellezza. Sono rimasta sorpresa dai miei momenti di gioia durante il processo di preparazione del suo corpo. Testimoniare questo amore sacrificale in Ryan, nella sua famiglia, in tutti noi, è stato partecipare a qualcosa di soprannaturale. L’amore di Dio era così presente nella stanza che ci sono stati momenti in cui mi sono trovata a sorridere, piena di speranza, in mezzo a momenti di pianto e di ricerca in profondità della forza nella preghiera. Ryan e Lizz ci hanno dato un regalo enorme quando ci hanno scelto per partecipare a un rito così sacro, e credo che Lizz abbia capito che quando ci ha scelto ci stava insegnando, ci stava avvicinando al Signore e ci stava mostrando la strada non per arrivare alla morte, ma per attraversarla e superarla.

Sarò sempre grata per il dono che lei e Ryan mi hanno dato, e pregherò che questa attività possa diventare più diffusa, in modo che molte più grazie possano fluire.

[Note aggiuntive dell’autore: le disposizioni furono adottate in anticipo. Invece di chiamare l’ospedale nel minuto in cui è morta, hanno prima pregato per il suo corpo e l’hanno pulita. Dal momento che Lizz non voleva essere imbalsamata, l’hanno avvolta nel sudario. Poi hanno chiamato la camera ardente. In linea con il desiderio di Lizz, la bara non è stata mostrata aperta. La cerimonia funebre avvenne in una chiesa allestita dalle pompe funebri, seguita, il giorno dopo, dal funerale].

[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

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